Competenza esclusiva dei dirigenti scolastici. Andis: “il Miur ci riprova”

Il decreto legislativo 150/2009 ha affermato la competenza esclusiva del dirigente scolastico nella gestione e organizzazione dei servizi e delle risorse umane, con buona pace dei sindacati che rivendicavano il diritto delle Rsu d’istituto di contrattare la materia con il dirigente.

I dubbi in merito, dopo un anno di contenzioso, sono stati chiariti in occasione della contrattazione integrativa nazionale sulle utilizzazioni per intervento della Funzione pubblica che ha ribadito (con nota prot. n. dfp 0040466 p-4.17.1.14 del 15.7.2011) inequivocabilmente la competenza e la responsabilità del dirigente. Ma…

Il Miur nella nota 1.09. 2011, prot. n. 6900, trasmessa ai Direttori degli uffici scolastici regionali, ha sì ricordato che, secondo l’indicazione della Funzione Pubblica, le materie di cui agli artt. 4 e 15 (assegnazione del personale nei circoli o istituti articolati in più plessi e/o sedi) sono state sottratte alla contrattazione integrativa, trattandosi di materie da ricondurre alla podestà datoriale, ma ha voluto precisare contenuti, criteri e ambiti di intervento di tale prerogativa esclusiva.

L’Andis in un comunicato ha precisato che “Il Miur, insomma, anziché ribadire il rispetto della “podestà datoriale” dei dirigenti scolastici fa un passo nel passato lontano ed indica i criteri per assegnare il personale delle scuole ai plessi ed alle sezioni staccate.

In effetti, trattandosi di materia già più volte oggetto di contrattazione integrativa d’istituto, non si vede per quale ragione doveva essere ricordata ai dirigenti scolastici.

I criteri – continua l’Associazione dei dirigenti scolastici presieduta da Gregorio Iannaccone – possono anche essere condivisi; la continuità educativo–didattica, le specifiche competenze professionali, la coerenza con la progettazione didattico–organizzativa del POF, le opzioni degli interessati, la precedenza per il personale già in servizio, la graduatoria interna, l’informativa sindacale…”, ma il problema vero “è l’invasione di campo, l’espropriazione delle specifiche funzioni che danno senso alla dirigenza scolastica e di conseguenza assicurano la migliore qualità del servizio scolastico, il diritto degli studenti alla più alta formazione possibile.

Insomma, secondo l’Andis, una puntualizzazione di cui non si sentiva la necessità e che sembra suonare come giudizio di non capacità della dirigenza scolastica e irrilevanza dell’autonomia scolastica.