La rilevazione dei processi di apprendimento può avvenire sostanzialmente secondo due modalità: attraverso l’osservazione dell’allievo/a in situazione, ovvero durante le attività scolastiche; attraverso modalità di autovalutazione o di valutazione tra pari, ovvero situazioni nelle quali l’allievo/a è sollecitato a verbalizzare la propria esperienza di apprendimento e, quindi, a renderla analizzabile da parte dell’insegnante.
È importante sottolineare che le modalità autovalutative o di valutazione tra pari non hanno solo un’enorme potenzialità formativa, in quanto opportunità di riflessione sulla propria esperienza di apprendimento (che nell’economia del testo non possiamo approfondire), ma rappresentano una preziosa occasione utile all’insegnante per raccogliere dati e informazioni sul processo di apprendimento degli allievi/e. L’osservazione dei processi di apprendimento richiede di dotarsi “guide per l’occhio”, ovvero di dispositivi che orientano lo sguardo dell’osservatore nell’interagire con una determinata realtà.
La mappa è una guida per l’occhio in rapporto al territorio che rappresenta; le dimensioni o le domande con cui osservare un quadro o un’opera d’arte sono una guida per l’occhio; una check-list o un insieme di punti di attenzione attraverso cui controllare il funzionamento di un manufatto è una guida per l’occhio. Potremmo affermare che la nostra osservazione della realtà è spesso guidata da riferimenti espliciti od impliciti (connessi ai nostri modelli culturali o alle nostre categorie di lettura della realtà); una guida per l’occhio richiama una forma esplicita di guida all’osservazione, intenzionalmente orientata a supportare l’osservatore nel suo compito.
Per certi versi potremmo affermare che la rubrica valutativa stessa è una guida per l’occhio, ovvero uno strumento attraverso cui indirizzare l’osservazione della realtà su determinate dimensioni; gli strumenti osservativi si possono intendere come declinazioni operative dello “sguardo” sulla competenza proposto dalla rubrica valutativa. Tale premessa semplifica e complica il compito di osservare i comportamenti dello studente e di rilevare i punti di vista che si ritengono significativi: semplifica perché definisce i confini dell’osservazione stessa, aiuta a ritagliare nella rappresentazione globale che ci facciamo di un determinato soggetto e del suo comportamento gli aspetti che si possono ritenere pertinenti in rapporto alla valutazione di una determinata competenza (il comprendere un testo o il saper collaborare con gli altri); complica perché richiede di andare oltre una percezione globale e intuitiva del soggetto e di trovare i modi e gli strumenti per declinare in termini più operativi la valutazione. In particolare la costruzione di una “guida per l’occhio” richiede di partire dalle dimensioni di analisi della competenza proposte dalla rubrica e di selezionare quelle ritenute più adatte in rapporto al soggetto a cui è affidato il compito osservativo (insegnante, genitore, allievo, altra figura) e alla situazione osservata. In rapporto alle dimensioni selezionate occorre poi procedere ad una loro declinazione in indicatori e descrittori, il cui grado di analiticità è connesso alle tipologie di strumenti che abbiamo richiamato.
A questo punto si tratta di precisare come formulare l’osservazione in relazione al grado di strutturazione dello strumento che si intende realizzare, al registro prevalente e al momento di impiego. In conclusione possiamo quindi affermare che le guide per l’occhio sono pensate come strumenti attraverso cui l’insegnante può osservare in chiave operativa le dimensioni selezionate nella rubrica di competenza durante l’interazione periodica con gli studenti, quindi attraverso modalità informali di osservazione che – giorno per giorno – consentono al docente di comprendere la personalità del ragazzo e apprezzare la qualità della sua esperienza di apprendimento.
Chi è l’autore
Mario Castoldi
E’ dirigente scolastico dal 1993, dal 2001 docente di Didattica generale presso l’Università di Torino. Si occupa di problematiche valutative in ambito scolastico, in riferimento alla qualità degli apprendimenti, degli insegnamenti e del servizio scolastico.
Nel numero di marzo abbiamo approfondito la questione Sostegno analizzando numeri e dati. Ma non solo. All’interno del numero troverai anche un approfondimento sulla valutazione, la correzione e la repressione a firma di Benedetto Vertecchi. Franca Da Re è invece intervenuta sul tema della competenza in materia di cittadinanza, mentre Italo Fiorin ha parlato dell’Universidad del Sentido. Da non perdere il dossier de La Scuola che Sogniamo dedicato ai Licei Quadriennali!
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