Come si tornerà a scuola a settembre?

Di Teresa Madeo*

Orari scaglionati per evitare gli assembramenti, mascherine, igienizzazione e sanificazione di tutti i locali e degli spazi scolastici, supporto psicologico per gli studenti, costituzione di una commissione per la gestione dell’emergenza, isolamento immediato dei casi sospetti con attivazione della procedura di emergenza con il Dipartimento dell’ Asl competente, limitazione serrata degli ingressi di persone estranee al contesto scolastico: sono alcune delle misure previste dal protocollo di sicurezza da adottare per garantire la tutela della salute di studentesse, studenti e di tutto il personale, delineando anche specifici impegni che guardano al futuro e al miglioramento della scuola, come il contrasto delle classi cosiddette ‘pollaio’. Come sarà il ritorno a scuola a settembre? Soprattutto ci sarà?

Non abbiamo ancora chiarezza in una situazione così fortemente variabile e precaria, ricevendo al momento solo indicazioni di massima che dovranno essere applicate dalle scuole in rapporto agli specifici contesti, rispondendo ai principi dell’autonomia. Tra tante aspettative e speranze emerge il malumore in particolare dei Dirigenti scolastici, che si ritrovano con un imponente carico organizzativo totalmente sulle loro spalle. Il sistema scuola a partire da Settembre si troverà ad affrontare l’importante carico della ripartenza dopo un lungo periodo di chiusura e tanti interventi da mettere in atto. In questi mesi ci stiamo confrontando e misurando con nuove modalità gestionali, relazionali e didattiche che hanno messo in luce la lungimiranza strategica, culturale e formativa della Scuola ma soprattutto la potenzialità riorganizzativa del capitale umano che la caratterizza, forza motrice che ha permesso, seppur con le relative difficoltà, di portare a termine un anno scolastico unico nel suo genere.

Purtroppo l’Emergenza da COVID-19 non è svanita e non sappiamo per quanto tempo ancora la nostra vita e la nostra quotidianità ne subiranno i condizionamenti sia dal punto di vista individuale che collettivo. Gli importanti confronti di questi ultimi mesi hanno sicuramente inquadrato e messo in luce le questioni che il mondo della scuola dovrà affrontare a breve, primo tra tutti il necessario distanziamento degli alunni, per cui si richiede l’acquisizione di altri locali da adibire alle lezioni. Sono emersi poi il tema dei trasporti, determinante per la ripresa della didattica in presenza, il problema urgente della medicina scolastica, argomento decisamente trascurato negli ultimi anni, che si impone ora per la sua assoluta centralità, con la presenza di medici scolastici e la possibilità di effettuare test sierologici al personale somministrati non solo a fini statistici, ma soprattutto al fine di minimizzare i danni al tempo-scuola, scongiurando ogni eventuale chiusura di istituto

Ora i ragazzi hanno bisogno di “più scuola”, devono poter tornare a frequentare le mura scolastiche e per consentirlo è indiscussa la necessità di un ripensamento dell’organizzazione delle classi, delle attività da proporre agli alunni, dell’aggiornamento degli insegnanti che tenga conto anche del fatto che alunni, famiglie e docenti sono stati colti da enormi difficoltà cui la didattica di emergenza non ha potuto rispondere sempre opportunamente. Gli ultimi mesi sono stati molto difficili e purtroppo evidenziano come l’emergenza sanitaria abbia determinato sotto diversi aspetti diseguaglianza sociale, non garantendo sempre anche purtroppo il processo inclusivo. A pochi giorni dalla ripresa essa deve essere pensata a partire da tali problematiche, che se tra le risposte hanno un consistente piano di assunzioni, non va sottovalutata l’attenzione ad un corpo docente ed ad un personale Ata preparato ed ad un’indispensabile cabina di regia forte, Le circostanze devono chiamare all’impegno tutte le forze politiche, perché chi governa non può limitarsi a dichiarazioni elettorali: servono proposte di merito su come garantire la ripresa scolastica “in presenza”.

Mi chiedo: come prepararsi ad affrontare il nuovo anno cercando di garantire un livello adeguato di sicurezza, nel rispetto delle disposizioni normative e delle evidenze scientifiche che, seppur in continua evoluzione, restano dei punti fermi? Siamo in grado di poter garantire per l’anno scolastico 2020/2021, almeno fino a nuove disposizioni, una didattica prevalentemente in presenza a tutti gli studenti, ma con l’introduzione di alcune migliorie nell’offerta didattica che, riflettendo concetti importanti quali l’autonomia e la flessibilità, valorizzino e creino un continuum con l’esperienza della didattica a distanza di questi mesi?

Serve un avvio con definizione di  linee strategiche condivise e arricchite alla luce del confronto non solo tra la Dirigenza e le figure del sistema di prevenzione e protezione interne per la gestione del nuovo anno scolastico ma anche con i responsabili dei gruppi disciplinari, i rappresentanti dei genitori, la commissione orario, i tecnici ATA, gli enti locali; occorre un cronoprogramma preciso, l’ elaborazione di un Orario che risponda alle nuove esigenze, la discussione e valutazione positiva delle linee strategiche da parte del Medico, un apprezzamento unanime da parte dei rappresentanti dei genitori componenti del Consiglio di Istituto, dei criteri di riferimento da adottarsi per il contenimento del rischio di contagio, la massima cura e attenzione alla frequente areazione e igienizzazione degli spazi.
Sarà indispensabile l’orario di ingresso e di uscita differito degli studenti per evitare assembramenti, si renderanno necessari cambi in palestra a turnazione in attesa di nuova proposta edilizia.

Quello che le singole Dirigenze sono riuscite ad elaborare e proporre operativamente, renderà evidente la valorizzazione dell’autonomia didattica e della flessibilità presenti nel nostro ordinamento da decenni, consentendo che si privilegi la creazione di gruppi di lavoro all’interno del gruppo classe, alternando così momenti di didattica in presenza a didattica digitale integrata con particolare attenzione alla dimensione asincrona, proponendo modalità di lavoro che ben si prestano alla valorizzazione delle esperienze maturate nella DaD durante lo scorso anno scolastico e che può consentire di proseguire attività didattiche improntate all’utilizzo della metodologia della flipped classroom e/o peer to peer, apportando dunque un valore aggiunto alla didattica tradizionale e contribuendo all’innovazione metodologica e relazionale.

Verrà richiamata la corresponsabilità educativa e formativa di tutti gli attori in gioco, soprattutto tra le due principali istituzioni Famiglia e Scuola e, a garanzia dell’inclusività per gli studenti con PEI o PDP (anche non dovuti a certificazione medica), dovrà essere specificata la eventuale non indicazione alla didattica a distanza.

Quali gli aspetti didattici e le ricadute organizzative ed educative di questa nuova condizione della Scuola?

Le nuove metodologie utilizzabili in modalità sincrona/asincrona consentiranno di erogare una didattica innovativa, in modo più efficace, raggiungendo, secondo il sistema di turnazione ipotizzato, la totalità degli studenti e completando in tal modo l’offerta formativa della didattica in presenza.
Gli studenti, su proposta dei docenti, potranno elaborare materiali didattici utilizzando video e/o documenti digitali forniti dai docenti, lavorando in autonomia, da soli o strutturati in piccoli gruppi a distanza. Il prodotto finale elaborato dal/dai gruppi di studenti sarà visionato, discusso, integrato dagli alunni della classe e ciò permetterà di attuare una proficua esperienza collettiva sia di flipped classroom sia di peer education.

Un ulteriore scenario può essere costituito dall’utilizzo della metodologia Digital Storytelling, secondo la quale gli studenti, in autonomia ma indirizzati e seguiti a distanza dai docenti, realizzeranno prodotti multimediali di vario tipo, grazie ai quali verranno spiegati in modalità narrativa digitale (con testi, video, audio, presentazioni ecc.) nuovi contenuti di apprendimento.
Sarà essenziale, nell’organizzazione di tali attività didattiche, la supervisione e la consulenza dei docenti, i quali, ognuno con la propria professionalità e sensibilità didattica, opereranno scelte e indirizzeranno gli alunni verso le prospettive più consone e più adeguate alle caratteristiche epistemologiche della disciplina trattata. Il processo didattico sarà comunque in ogni momento accompagnato dall’orientamento, in tutte le sue forme. I tassi di dispersione scolastica interna dovranno essere continuamente tenuti sotto controllo a maggior ragione adesso in questo difficile momento storico, proponendo un’opportunità formativa che permette agli studenti di lavorare anche sulle soft skills.

Evitando di creare un tempo scuola spalmato su buona parte della giornata, con la necessità di vedere impegnati i docenti anche nel pomeriggio e/o in recuperi dovuti ad eventuali riduzioni delle unità orarie, i migliori modelli proposti dalle Dirigenze organizzeranno il normale tempo-scuola in virtù del lavoro strutturato su piccoli gruppi di studenti. Rispetto a metà classe in modalità a distanza e metà in presenza, la presenza di un piccolo gruppo in modalità a distanza dovrebbe facilitare non solo l’interazione con il gruppo classe ma soprattutto lo studio e l’approfondimento con i compagni che fanno parte del piccolo gruppo lavorando anche in modalità asincrona rispetto al gruppo classe in presenza. Ad esempio ecco l’organizzazione di una scuola che si è già riorganizzata: in una classe con 30 studenti si potranno avere 6 studenti che a rotazione per due giorni consecutivi faranno didattica a distanza. I 6 studenti indicati torneranno in Dad soltanto dopo 8 giorni, quindi si potrà garantire mediamente un turno DaD con unità di frequenza superiore alla settimana. Questa turnazione assicura anche la possibilità di fare compiti in classe al massimo con due prove.

E’ prevista anche la possibilità che i ragazzi da casa possano visualizzare il contenuto del monitor/lim presente in classe, e tramite l’app d’Istituto, potrà essere condiviso lo schermo del portatile presente in classe che, essendo a sua volta collegato in funzionalità clone verso secondo schermo (lim/monitortouch..proiettore interattivo ecc.ecc..), renderà possibile a coloro che sono “a distanza” (casa) la visione di ciò che viene scritto direttamente su lim/monitor touch.

Quanto scritto su schermo digitale potrà infine essere salvato in formato pdf tramite l’apposita funzione di stampa pdf di Windows, oltre che nell’estensione flowchart prevista dal software active inspire.

L’Istituto preso ad esempio ha previsto l’introduzione del sistema Tuttiinclasse Real Time dall’anno scolastico 2020/2021 per la gestione delle presenze/assenze, in modo da semplificare il lavoro dei docenti, facendo trovare loro l’appello già effettuato all’ingresso in classe, distribuendo ed organizzando al meglio l’attività condivisa tra docenti, segreteria e vicepresidenza, riducendo così anche le occasioni di assembramento. Il primo servizio è l’ingresso a scuola o, con terminali particolari, direttamente in classe. Tuttinclasse RealTime riconosce l’alunno, gli dà il benvenuto a scuola, verifica l’ingresso in orario e può fornirgli delle comunicazioni (ad esempio di passare in segreteria per il ritiro di un certificato). In caso di ritardo dell’alunno o uscita anticipata, Tuttinclasse registra l’evento e stampa un tagliando da presentare in presidenza o in classe per l’accettazione del ragazzo a scuola. I docenti nel registro di classe e le famiglie con ScuolAttiva o con l’invio di un sms potranno essere informati tempestivamente del ritardo/assenza del ragazzo.

Tutti questi eventi sono registrati in tempo reale sui sistemi e resi disponibili all’interno dei registri di classe elettronici. Il docente troverà già il suo registro di classe/giornale del professore aggiornato e non dovrà distogliere tempo prezioso alla didattica, compensando così eventuali tempi da dedicare all’avvio delle attività del gruppo in modalità didattica a distanza. L’utilizzo combinato e coordinato di tutti questi strumenti semplifica enormemente l’attività di gestione e controllo delle assenze e delle giustificazioni. Ogni alunno sarà quindi dotato di badge personale.

Queste e tante altre le buone pratiche e le proposte efficienti da poter mettere in campo, per far diventare un momento di difficoltà a più livelli una possibilità di rigenerazione e ricostruzione attiva e propositiva della Nuova Scuola che conservi i parametri di eccellenza che le sono propri, ma si dimostra, nella sua forza, flessibile ed aperta alle novità.

*Professoressa IIS Cellini FI, Docente utilizzata su Progetti Nazionali presso USR TOSCANA *