Come si autovalutano i dirigenti scolastici

Entro il 30 giugno i circa 1500 dirigenti scolastici coinvolti nel progetto sperimentale SIVADIS (Sistema di Valutazione dei Dirigenti Scolastici) sono chiamati a formulare un giudizio autovalutativo sul conseguimento degli obiettivi di miglioramento dell’offerta formativa da essi stessi individuati nella prima parte dell’anno scolastico e condivisi con il valutatore di prima istanza (ispettore o dirigente amministrativo) tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo 2004.
Nella fase in corso i dirigenti scolastici, pur indaffarati con le operazioni di chiusura dell’anno scolastico, e in molti casi anche con gli esami di Stato conclusivi dei cicli, dovranno comunque riservare un po’ di tempo anche alla registrazione delle operazioni realizzate per gli obiettivi individuati nelle cinque aree indicate nel fascicolo individuale di valutazione. Non c’è una procedura formalizzata, ciascuno si regolerà come meglio crede o nei modi eventualmente concordati con il valutatore. Alla fine comunque il dirigente scolastico dovrà inserire le proprie sintetiche osservazioni autovalutative nell’apposito spazio del fascicolo di valutazione, da consegnare al valutatore.
In questa fase, a sua volta, il valutatore di prima istanza dovrà osservare l’azione svolta dal dirigente scolastico acquisendo l’eventuale documentazione disponibile, in modo da poter poi esprimere il proprio giudizio sintetico sul conseguimento degli obiettivi in ciascuna delle cinque aree di attività. Il valutatore avrà tempo per questa operazione fino al 15 settembre (i giudizi standardizzati sono 3: “da migliorare”, “di apprezzamento”, “di eccellenza”), poi sottoporrà le sue proposte al valutatore finale, cioè al direttore generale dell’ufficio scolastico regionale, che avrà l’ultima parola.
Successivamente, fino al 30 novembre, si svolgeranno i “colloqui di feed-back” tra i valutatori di prima istanza e i dirigenti scolastici: una sorta di dialogo tra professionisti sulla qualità dei risultati ottenuti nell’anno passato, sui criteri reciprocamente utilizzati per valutarli, e sugli ulteriori obiettivi di miglioramento sia dei risultati sia dei comportamenti professionali dei dirigenti scolastici. E magari anche di quelli dei valutatori, che su questi temi stanno partecipando ad appositi corsi di formazione residenziali organizzati dal MIUR nel mese di maggio.