Come scegliere la scuola superiore: online la nuova edizione di Eduscopio 2020

I tempi per iscriversi a scuola sembrano accorciarsi. Per aiutare famiglie e ragazzi a decidere quale istituto scolastico frequentare il prossimo anno, è online da oggi, 12 novembre la nuova edizione 2020 di Eduscopio.it della Fondazione Agnelli (www.eduscopio.it), con i dati aggiornati sulle scuole superiori che meglio preparano agli studi universitari o al lavoro dopo il diploma.

Eduscopio consente allo studente di comparare le scuole dell’indirizzo di studio che interessa nell’area dove risiede, sulla base di come queste preparano per l’università o per il mondo del lavoro dopo il diploma. Le informazioni che contiene sono frutto di analisi accurate a partire da grandi banche dati, perciò oggettive e affidabili. Inoltre, è di facile consultazione e aiuta chi non si accontenta del “passa parola” e, in modo particolare, quelle famiglie che non possono contare su reti sociali e culturali forti.

«È un momento difficile per il Paese e per le sue scuole – ha detto il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto – molte famiglie che hanno figli all’ultimo anno delle medie sono spaesate e possono avere maggiori difficoltà, durante l’emergenza sanitaria, a farsi un quadro chiaro in vista della scelta dell’indirizzo di studio e dell’istituto superiore per il prossimo anno scolastico. Eduscopio non può essere l’unico strumento per una decisione ponderata, ma pensiamo che il contributo di informazioni, dati e confronti fra le scuole che offre gratuitamente possa essere quest’anno ancora più utile». Per la nuova edizione di Eduscopio, il gruppo di lavoro della Fondazione Agnelli, coordinato da Martino Bernardi, ha analizzato i dati di circa 1.275.000 diplomati italiani in tre successivi anni scolastici (anni scolastici 2014/15, 2015/16, 2016/17) in circa 7.400 indirizzi di studio nelle scuole secondarie di II grado statali e paritarie.

Le analisi e i confronti di Eduscopio si riferiscono a due compiti educativi fondamentali:

– la capacità di licei e istituti tecnici di preparare e orientare gli studenti a un successivo passaggio agli studi universitari;
– a capacità di istituti tecnici e istituti professionali di preparare l’ingresso nel mondo del lavoro per quanti, dopo il diploma, non intendono andare all’università e vogliono subito trovare un impiego.

Nell’ambito di Eduscopio sono ormai ampiamente consolidati i risultati degli indirizzi nati con la riforma Gelmini del 2010: in particolare, i Licei scientifici delle scienze applicate scorporati da quelli dei Licei scientifici tradizionali, e i Licei delle scienze umaneopzione Economico sociale scorporati da quelli degli altri Licei delle Scienze Umane. Così come consolidato e confermato nei risultati risulta l’indicatore chiamato Percentuale di diplomati in regola. Si tratta di un indicatore importante, perché ci dice per ogni scuola quanti studenti iscritti al primo anno hanno raggiunto senza bocciature il diploma cinque anni dopo. Se la percentuale è alta, la scuola è molto “inclusiva” e si impegna a portare avanti il maggiore numero di studenti, senza praticare una severa politica di selezione e scrematura: così gli studenti hanno percorsi più regolari. Se la percentuale è bassa, la scuola è molto selettiva e gli studenti sono incappati in bocciature e/o hanno abbandonato l’istituto. Le nostre analisi rivelano che non vi è alcuna relazione sistematica tra selettività della scuola e risultati dei diplomati all’università. Anzi, si conferma una correlazione positiva, secondo la quale in media sono proprio gli studenti delle scuole che meno selezionano durante il percorso a ottenere poi i risultati migliori all’università.

Per quanto riguarda gli istituti tecnici (economici e tecnologici) e professionali (servizi e industria/artigianato), i cui diplomati in maggioranza cercano subito lavoro dopo la maturità, Eduscopio ci rivela che l’indice di occupazione (la percentuale di occupati che hanno lavorato almeno 6 mesi entro i primi due anni dal diploma misurata su quanti non si sono immatricolati all’università) ha continuato a crescere – nel periodo considerato, ovviamente pre-Covid – confermando il trend dello scorso anno. La crescita riguarda sostanzialmente tutti gli indirizzi di studio nelle regioni del Nord e del Centro. Il Sud ha situazioni più differenziate, ma comunque ci sono segnali incoraggianti anche in queste ragioni, come suggeriscono i dati delle città principali (Napoli, Bari, Palermo), come pure di altre province.

“E’ evidente dai dati di Eduscopio che – ha detto Mario Mezzanzanica, direttore scientifico del CRISP (Centro di Ricerca Interuniversitario per i Servizi di Pubblica Utilità) dell’Università Milano Bicocca – pur con differenze territoriali e con alcuni problemi di “coerenza” tra percorso di studi e impiego lavorativo stiamo assistendo a numeri significativi di giovani che al termine del percorso di studio tecnico/economico entrano nel mondo del lavoro. I dati sono pre-pandemi, e la pandemia sta colpendo negativamente sotto il profilo delle opportunità occupazionali soprattutto i giovani. Per questo occorrono particolari attenzioni e investimenti, per consentire ai nostri diplomati e più in generale ai giovani di entrare in gioco in un mercato del lavoro in forte trasformazione”.

Come funziona Eduscopio.it

Per avere più idee su qual è la scuola più “giusta” per le proprie aspettative e inclinazioni, lo studente non dovrà fare altro che seguire un semplice percorso sul portale, specificando:

1. se è orientato a una scelta che porti all’università o piuttosto al lavoro dopo il diploma;
2. quale indirizzo di studio (liceo scientifico, istituto tecnico economico ecc.) è orientato a scegliere;
3. in quale comune italiano risiede.

In pochi click avrà la possibilità di confrontare gli esiti delle scuole che si trovano nella sua zona e offrono quell’indirizzo di studi.

Le scuole che preparano per l’università in Eduscopio.it

In questa sezione del portale sono considerati soltanto i licei e gli istituti tecnici, con l’eccezione di quelli della Regione autonoma Valle d’Aosta e della Provincia autonoma di Bolzano. Non tutte le scuole hanno, infatti, come missione primaria quella di preparare alla prosecuzione in corsi universitari. Alcune, come gli istituti professionali, perseguono soprattutto l’obiettivo di favorire l’ingresso sul mercato del lavoro dei propri diplomati. Pertanto, non avrebbe senso valutarli primariamente in base al criterio dei risultati universitari e perciò tali istituti non compaiono in questa sezione del portale. All’opposto, quasi tutti o comunque la maggioranza degli studenti dei licei proseguono gli studi all’università. Anche negli istituti tecnici, nonostante il loro prevalente intento professionalizzante, una percentuale considerevole di diplomati (in media almeno 1 su 3) preferisce la prosecuzione degli studi al livello universitario piuttosto che l’ingresso immediato nel mercato del lavoro. Per queste Eduscopio preferisce limitare in questa sezione la nostra analisi alle scuole di indirizzo liceale e tecnico, basandosi sui dati dell’Anagrafe degli Studenti (ANS) e nell’Anagrafe degli Studenti Universitari e dei Laureati (ANSUL) del MIUR.

Vengono considerati solo licei e istituti tecnici che mandano un congruo numero di diplomati all’università (almeno 1 su 3). Per evitare che il risultato complessivo dipenda dalle performance di pochi studenti particolarmente brillanti o carenti, Eduscopio ha introdotto un’altra condizione: considera solo le scuole che per almeno un indirizzo di studio mandano all’università un numero non inferiore a 21 diplomati nell’arco del triennio considerato. Dunque, adotta sia una soglia relativa (almeno un terzo di diplomati per indirizzo di studio devono proseguire) sia una soglia assoluta (almeno 21 studenti per indirizzo di studio in un triennio) per attenuare il rischio di misurazioni distorte.

Sulla base di questi criteri, Eduscopio ha seguito più di 700mila diplomati nei loro percorsi universitari al primo anno da immatricolati (anni accademici, 2015/16, 2016/17, 2017/18). A partire dal numero di esami superati e dalla media dei voti ottenuta trae indicazioni sulla qualità delle scuole secondarie di provenienza e la esprimiamo in sintesi nell’Indice FGA: l’indicatore pesa al 50% la velocità nel percorso di studi (percentuale di crediti universitari ottenuti) e la qualità negli apprendimenti universitari (media dei voti agli esami).

Le scuole che preparano al lavoro in Eduscopio.it

In questa sezione si trovano gli istituti tecnici (indirizzi economico e tecnologico) e tutti gli istituti professionali (settori Servizi e Industria e artigianato) di tutta Italia, nuovamente con l’esclusione di Valle d’Aosta e Alto Adige. Eduscopio ha analizzato gli esiti lavorativi di più di 550mila diplomati. Due sono state le fonti dei dati. La prima è nuovamente l’Anagrafe Nazionale degli Studenti (ANS) del MIUR, dalla quale vengono tratte le informazioni sugli studenti che hanno conseguito un diploma in una scuola statale o paritaria.

La seconda è rappresentata dalle Comunicazioni Obbligatorie (CO) del Ministero del Lavoro, che descrivono per ogni lavoratore dipendente gli eventi che ne caratterizzano la carriera lavorativa, il cui trattamento è stato realizzato attraverso gli standard qualitativi del CRISP (Centro di Ricerca Interuniversitario per i Servizi di Pubblica Utilità) dell’Università Milano Bicocca. La comparazione tra le scuole viene proposta sulla base di due indicatori fondamentali:

a. la percentuale dei diplomati “occupati” (che hanno lavorato per più di sei mesi in due anni dal diploma) in rapporto ai diplomati che non si sono immatricolati all’università.
b. la coerenza tra studi fatti e il lavoro svolto.