Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Come fare di una classe un ambiente di apprendimento positivo

La realizzazione di un ambiente di apprendimento positivo è un processo che comprende vari fattori e che coinvolge attori differenti. Si tratta di un’azione politica generata da un “certo” modo di guardare alla scuola e alla formazione. Lo sguardo adottato si focalizza non solo e non tanto sulla didattica, ma su tre fattori principali: cambiamento, coerenza, valorizzazione. Siamo in una società in costante cambiamento, che genera cambiamenti. Il crollo demografico, le immigrazioni e l’evoluzione tecnologica ci impongono di modificare il nostro modo di concepire la scuola e di organizzarla. Affinché le istituzioni scolastiche possano mantenere un ruolo sociale centrale è indispensabile che vi sia coerenza tra quanto accade fuori dalla scuola e quanto ha luogo al suo interno. Ciò significa che la logica da adottare non è quella dell’esclusione, ma dell’inclusione. Occorre includere le tecnologie, tutti i cittadini (lifelong learning), le conoscenze generate dalla ricerca scientifica, le strategie di apprendimento connesse ai nuovi saperi. In ultimo, è fondamentale puntare sulla valorizzazione: delle persone, delle conoscenze e delle esperienze.

Chiunque deve poter riconoscere nella scuola uno spazio per la propria autodeterminazione e crescita personale, in cui poter definire e ridefinire il proprio progetto di vita. Per concretizzare questi presupposti è necessario adottare soluzioni e strategie specifiche. Di seguito, proponiamo alcuni spunti per la realizzazione di ambienti di apprendimento positivi.

Student voice e self-empowerment 

Riconoscere e rispettare le individualità degli studenti, le loro esperienze, le loro emozioni e i loro ritmi di apprendimento. Ciò significa adottare strategie didattiche che supportino la personalizzazione dell’apprendimento, lo student voice e il self-empowerment. Quando gli studenti vedono riconosciuto e valorizzato il proprio contributo, sono più disposti a coinvolgersi attivamente e ad assumersi la responsabilità del proprio apprendimento. Inoltre, in un clima di questo tipo anche le relazioni interpersonali migliorano e diventano più significative. Valorizzando la dimensione umana dell’apprendimento si promuovono le relazioni basate sulla fiducia, il rispetto reciproco e la collaborazione. Al contempo, si genera un clima di sicurezza e supporto in cui ci si sente liberi di esprimersi e di mettersi in gioco senza paura di sbagliare e di essere giudicati. In un momento in cui le esperienze online esaltano la perfezione e il successo, è fondamentale riportare i giovani a una dimensione di normalità e all’accettazione di sé. Ciò non si ottiene eliminando cellulari e dispositivi tecnologici dalle classi, ma proponendo esperienze sociali alternative che siano sfidanti e funzionali al consolidamento della personalità di ciascuno.

Challenge based learning per lo sviluppo dell’apprendimento socio-emotivo

L’apprendimento basato sulle sfide contribuisce allo sviluppo di soft-skill grazie al lavoro di squadra e al coinvolgimento attivo nel processo di apprendimento. Come noto, lavorare in team, per raggiungere obiettivi comuni, aiuta a sviluppare la consapevolezza sociale e le capacità di gestione delle relazioni. Inoltre, favorisce l’assunzione di responsabilità attraverso il contributo individuale, aiuta a praticare l’autoconsapevolezza e l’autogestione. In questo modo, gli studenti non solo imparano a risolvere problemi (problem solving), ma a formulare le domande corrette (questioning e prompt thinking), ad argomentare le proprie posizioni, a negoziare per risolvere conflitti e prendere decisioni responsabili.

Questo è solo un estratto dell’articolo presente all’interno del
numero di ottobre della rivista Tuttoscuola.
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Chi è l’autore
Barbara Bruschi
Docente Universitaria dell’Università di Torino.

Di più all’interno dell’ultimo numero di Tuttoscuola

Quello di ottobre è un numero speciale che si apre con un approfondimento dedicato al Rapporto Draghi e all’istruzione. Sfogliandolo è possibile saperne di più anche sull’intelligenza artificiale e sul suo rapporto con la scuola e con la didattica e avere uno spaccato delle nuove linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica dedicato a chi ha a che fare con la gestione della scuola. Il dossier de La Scuola che Sogniamo di questo mese è invece dedicato all’Orchestra Cinquequarti, mentre ne Il Cantiere della Didattica, oltre alla versione integrale dell’articolo che avete appena letto, Mario Castoldi affronta il tema dell’apprendimento come comprensione profonda e Franca Da Re quello del passaggio dalla Indicazioni Nazionali al curricolo. Nell’angolo del DSGA, Monia Meraviglia parla poi del nuovo codice degli appalti, mentre Benedetto Vertecchi affronta il tema del farsi e rifarsi della valutazione. Presenti come sempre tanti spunti di riflessione per insegnanti e per genitori. Da non perdere!

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