Collaboratori scolastici: la risposta di Tuttoscuola

Pubblichiamo la risposta di Tuttoscuola all’email del nostro lettore Gianfranco Fotia sul tema dei collaboratori scolastici, della loro consistenza numerica ed economica per la finanza pubblica, e sulla pulizia delle scuole.

Questi i due articoli (sui quali invitiamo gli altri lettori a dire la loro, scrivendoci a botta_e_risposta@tuttoscuola.com) contestati dal lettore

Chi deve tenere pulite le scuole?/1. Oggi costa 4 miliardi l’anno

Chi deve tenere pulite le scuole?/2. E se ci pensassero gli studenti?

Questa la risposta di Tuttoscuola:

Respingiamo la pur appassionata richiesta di rettifica da parte del lettore, che ci accusa di scarsa informazione prima di scrivere un articolo (punto 7)

Esaminiamo le contestazioni. Circa il punto 1) (Quando la scuola ha una ditta delle pulizie, il personale ATA, nella figura del collaboratore scolastico viene diminuito del 25/%), è vero il principio per il quale “…sono rimesse alle singole istituzioni scolastiche le decisioni organizzative, amministrative e gestionali che assicurano efficacia e funzionalità alla prestazione dei servizi, consentendo, tra l’altro, alle stesse istituzioni, anche consorziate fra loro, di deliberare l’affidamento in appalto dei servizi di pulizia dei locali scolastici e delle loro pertinenze, previa riduzione della dotazione organica di istituto” (legge 449/1997 art. 40 comma 5), ma il testo legislativo, come purtroppo molta della gestione della finanza pubblica degli ultimi anni, illustra le condizioni attraverso le quali è possibile affidare dei servizi in appalto, piuttosto che finalizzare l’obiettivo in un contenimento della spesa (sostenuta fiscalmente dalla collettività). In secondo luogo, occorre notare che il pubblico impiego è storicamente una risorsa difficilmente riducibile quantitativamente (l’articolo ricorda che il 60% dei collaboratori scolastici è di ruolo), quale che sia la valutazione che si dà di questo fatto.

Il riferimento alla riduzione del 25% non è pertinente, dato che ha riguardato unicamente il passaggio dei collaboratori scolastici allo Stato da parte dei Comuni, quando questi avevano già appaltato servizi di pulizia a ditte specializzate.

Circa il punto 2) (La figura del collaboratore scolastico e i compiti ad esso attribuiti sono molto più complessi di quanto  si possa pensare, e non si limitano alle pulizie), siamo d’accordo, al punto che nell’articolo abbiamo scritto “personale ausiliario… (il quale ovviamente non svolge solo compiti di pulizia, ma anche di vigilanza, accompagnamento e altro)”.

Circa i punti 3), 4) e 5) pur condividendo le generali rimostranze contro i finanziamenti pubblici, e le sperequazioni reddituali tra dipendenti della Camera e parlamentari da un lato, e la popolazione lavorativa del resto del Paese dall’altro, osserviamo che l’articolo, anche per la sua brevità, non aveva l’ambizione di proporre un’analisi comparativa degli stipendi nel settore pubblico, quanto evidenziare una forse eccessiva numerosità (certamente eccessiva, se paragonata ad altri Paesi) del personale ausiliario, che va premiato nelle sue punte di capacità professionale. Aggiungiamo che il paragone con i costi della Camera dei Deputati è certamente improponibile, ma lo è per quasi tutti i settori del pubblico impiego e lo è più secondo categorie morali che economiche, dato che il valore della risorse afferenti alle retribuzioni dei collaboratori scolastici (4 miliardi di euro l’anno) pesa enormemente di più in termini di finanza pubblica.

Circa il punto 6), (La figura del collaboratore scolastico va maggiormente valorizzata, proprio in questo momento in cui il titolo di studi è stato innalzato, e in questi periodi la sorveglianza è indispensabile: meglio prevenire che curare!), aldilà del gusto per paragoni a problemi di sanità pubblica assai più gravi, siamo d’accordo su un principio di valorizzazione delle risorse più efficienti e preparate.

L’articolo, in buona sostanza, lamenta un eccessivo numero di collaboratori scolastici a fronte di servizi di pulizia degli edifici scolastici spesso percepiti (non solo per colpa del personale ausiliario, ma anche per uno scarso senso civico diffuso) come insoddisfacenti da parte della popolazione scolastica.

—-

I lettori di tuttoscuola.com sono invitati a dire la loro su questo tema, scrivendo a botta_e_risposta@tuttoscuola.com. La redazione pubblicherà le risposte più significative. Analogamente, coloro che vogliono proporre nuovi temi di discussione possono scriverci al medesimo indirizzo botta_e_risposta@tuttoscuola.com.