"Classi primavera": verso il via libera della Conferenza Stato-Regioni

Dopo lo scambio di accuse tra il vice ministro dell’istruzione, Bastico, e l’assessore della regione Lombardia, Rossoni, per la mancata intesa sulla prosecuzione della sperimentazione delle sezioni primavera, il cui esito negativo era stato reciprocamente attribuito, si attende la nuova seduta odierna della Conferenza unificata per sapere se questo servizio integrativo, accolto positivamente su tutto il territorio nazionale, potrà avere un futuro già dal prossimo settembre. Secondo fonti di agenzia, anche se l’assessore lombardo aveva fatto capire in precedenza che il momento politico di transizione non favoriva il raggiungimento di un’intesa, la Conferenza (attualmente in riunione) darà il via libera all’intesa.

Dalle dichiarazioni rilasciate sui due fronti era sembrato che l’elemento del contendere stesse non più nel fatto che le regioni dovrebbero avere più potere nella programmazione di questo servizio sul territorio (su questa richiesta era stato già trovato un accordo nella seduta del 28 febbraio scorso), ma piuttosto sulla richiesta della regione Lombardia di interrompere l’esperienza di questo anno e ricominciare il servizio con regole nuove decise in sede locale.

Il vice ministro Bastico, forte anche del sostegno degli altri due ministeri coinvolti (famiglia e solidarietà sociale), dei Comuni (che hanno apprezzato la novità e profuso risorse nelle sezioni) e dell’assenso dei sindacati di categoria (da sempre diffidenti verso possibili derive regionalistiche), sembrava non intendesse cedere sul fatto che il nuovo servizio per il momento dovesse avere carattere sperimentale, per “farsi le ossa” in termini di livelli di qualità e di funzionalità, prima di spiccare il volo verso eventuali autonome forme di gestione.

Peraltro, va detto che le risorse finanziarie per far funzionare le 1.300 e più sezioni primavera l’anno scorso, in base all’accordo 2007, non ce le hanno messe le Regioni, ma lo Stato.