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Classi pollaio/1. Non è solo una questione di dati
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Il dossier di Tuttoscuola “Classi pollaio, ora basta!” (scaricabile gratuitamente qui) fa discutere.
Nel corso della puntata di “In onda” su La7 dedicata ai problemi di avvio del nuovo anno scolastico – ospite in studio il ministro dell’istruzione prof. Patrizio Bianchi – il direttore de L’Espresso, Marco Damilano, ha sollevato il problema delle classi pollaio, citando i dati principali del dossier di Tuttoscuola, pubblicati con evidenza dal suo settimanale.
Il ministro, pur esprimendo apprezzamenti alla nostra testata, ha affermato che i dati in suo possesso erano diversi da quelli elaborati da Tuttoscuola, senza presentarli anche perché incalzato dai conduttori.
Poiché la base da cui Tuttoscuola ha ricavato i dati (organico di fatto a.s. 2020-21) è la stessa che possono avere utilizzato i tecnici del ministero, si può soltanto ritenere che sia stato diverso il posizionamento dell’asticella (limite massimo di alunni per classe: 26 oppure 27), oppure il perimetro: i dati presi in considerazione nel dossier includono la scuola dell’infanzia, forse quelli passati al ministro Bianchi no.
E non è peraltro un piccolo scarto dello 0,9% a modificare né la sostanza né l’entità del fenomeno: ci sono troppe classi sovraffollate nel nostro sistema scolastico.
Che siano classificate come “pollaio” il 2,9% delle classi (come dice il ministero) o il 3,8% (come fotografato nel nostro dossier) c’è comunque una esigenza da risolvere con urgenza, anche in considerazione della situazione pandemica che sconsiglia tassativamente gli assembramenti e chiede di rispettare il più possibile il distanziamento anche in aula (in particolare nelle classi numerose), anche se non è più obbligatorio.
Come più volte ribadito nel dossier di Tuttoscuola, serve un progetto sistematico con interventi mirati e graduali a cominciare dalle prime classi di ogni ciclo. Queste alcune nostre proposte e suggerimenti che vanno oltre il dato numerico:
- Gli interventi da mettere in atto devono avere carattere strutturale, evitando soluzioni congiunturali a carattere temporaneo.
- Dopo avere definito il limite massimo di alunni per classe, è necessario rivedere formalmente i parametri fissati dal DPR 81/2009, prevedendo anche per le classi della secondaria di II grado il numero minimo di studenti per classe.
- Vanno individuate le singole situazioni delle scuole dove sono presenti classi pollaio ed includerle in un progetto dedicato per il loro graduale superamento.
- D’intesa con gli Enti Locali (praticamente ignorati nella individuazione delle situazioni da sanare), occorre verificare preliminarmente la disponibilità di aule per contenere le nuove classi.
- Occorre dare priorità alla costruzione di edifici scolastici di nuova concezione
- Prevedere gradualità di intervento per il superamento delle classi pollaio a cominciare dalle prime classi.
- Investire risorse dedicate per sostenere il progetto.
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