Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Classe separata per studenti musulmani

A Milano viene costituita una sezione apposita per studenti di religione islamica con apertura di una classe esclusivamente per loro; nello stesso capoluogo lombardo si sta studiando la possibilità di dar vita anche a classi di scuola primaria e di scuola secondaria di I grado riservate solamente a ragazzi musulmani.
Nella classe dell’istituto "Agnesi" di Milano, dove venti studenti islamici, per lo più ragazze, dal prossimo anno scolastico vivranno sostanzialmente separati dai coetanei italiani delle classi vicine, sono previsti insegnamenti dei programmi didattici italiani da parte di docenti italiani, ma vi saranno lezioni in arabo, ginnastica di pomeriggio per le ragazze, uso del velo e ingresso cinque minuti prima dei compagni "italiani".
Le polemiche, anche a livello politico, sono già scoppiate roventi, arrivando per il momento ai livelli istituzionali più alti della regione lombarda, ma c’è da scommettere che vi saranno presto interrogazioni parlamentari come già avvenne a proposito del crocefisso rimosso dall’aula, anche perché il crocefisso nell’aula islamica, a quanto si sa, non sarà esposto (parlare di rimozione sarebbe improprio, perché sono molte le aule di istituti superiori italiani che, per varie ragioni non confessionali o ideologiche, il crocefisso non ce l’hanno proprio).
L’iniziativa milanese è salutata positivamente dalle comunità islamiche che vedono riconosciuta una identità culturale e religiosa all’interno della scuola, ma trova critici diversi politici che parlano di razzismo alla rovescia, visto che sicuramente in questo modo non si può parlare di integrazione tra culture.
Una domanda forse fuori dal tempo: i nostri emigranti di inizio ‘900 in America gradivano (o avrebbero gradito) la difesa della propria identità culturale o la piena integrazione culturale e sociale?

Forgot Password