Il prof. Luciano Corradini, storico sostenitore dell’autonomia anche epistemologica dell’educazione civica, e presidente del “Gruppo ministeriale di lavoro sull’educazione civica” nominato dal ministro Gelmini, scrive al Corriere della Sera una lettera, pubblicata venerdì 13 marzo, per rispondere a uno studente che, sullo stesso giornale, aveva chiesto notizie sulla sorte di questo insegnamento.

Corradini ricorda che lo scorso 4 marzo il ministro Gelmini ha presentato il “Documento di indirizzo per la sperimentazione dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione“, a cui egli stesso ha contribuito, e che su questa base “le scuole sono invitate a riflettere sulle esperienze fatte, a formulare progetti e a sperimentarli“.

I migliori progetti, vagliati da un apposito comitato scientifico, saranno premiati e diffusi. Entro maggio il Ministero emanerà il relativo bando, mettendo a disposizione delle scuole 1 milione di euro. Per questo, suggerisce Corradini con una singolare inversione dei ruoli, “è bene che tutti gli studenti sensibili si diano da fare perché i loro docenti partecipino alla sperimentazione“. Dalla quale “verranno indicazioni per trovare un assetto più stabile e dignitoso” per questo insegnamento.

Insomma lo stesso Corradini, padre nobile di questo insegnamento, invita in qualche modo alla “cautela sperimentale“, per usare le sue parole. Anche perché, come vediamo nella news successiva, contenuti, obiettivi e metodi della nuova disciplina sono numerosi.