Cisl-scuola: scarsa considerazione e disimpegno del Miur per i dirigenti scolastici

La Cisl-scuola, nella settimanale edizione di “Dirigenti News”, il servizio di informazione sulle problematiche dei dirigenti scolastici, denuncia quel che considera un ‘discutibile’ comportamento del Miur verso i dirigenti scolastici e verso i loro rappresentanti sindacali.

“È di questi giorni l’ennesima grave scorrettezza di cui ci tocca prendere atto e che rasenta i limiti della provocazione. Nel corso dell’informativa del 14 aprile u.s., della quale abbiamo fornito su Dirigenti News il resoconto riportando il Comunicato unitario diffuso dai Coordinatori Nazionali area V, l’Amministrazione aveva assunto, su nostra precisa richiesta, l’impegno a favorire un rapido avvio delle contrattazioni regionali e a fornire ai Direttori Regionali indicazioni specifiche che favorissero un’opportuna uniformità di comportamenti, soprattutto in relazione agli effetti della stipula dei contratti – relativi a ben quattro anni scolastici (dal 2012/13, 2013/14, 2014/15 e 2015/16) – sulle retribuzioni dei dirigenti in servizio e in quiescenza.

Tale impegno è rimasto disatteso, nonostante un nostro ulteriore sollecito: dopo di che, con incredibile e irrispettosa nonchalance, l’Amministrazione ha trasmesso agli Uffici Regionali la quantificazione del FUN per il 2015/16, inviando contestualmente ai sindacati la convocazione per un incontro da tenersi il prossimo 4 maggio, con all’ordine del giorno … le questioni oggetto della nota già inviata ai Direttori Regionali.

Non crediamo di dover aggiungere altro per dimostrare come ci si trovi di fronte a una modalità di intendere le relazioni sindacali in materia di “partecipazione”, ancorché nella forma dell’”informazione”, che appare quanto meno singolare e tutt’altro che corretta. Al punto che è stata forte la tentazione di disertare l’incontro; ma poiché i nostri comportamenti sono stati sempre ispirati alla correttezza e al rispetto degli interlocutori istituzionali, mercoledì 4 maggio p.v. saremo sicuramente presenti non solo per stigmatizzare le modalità della convocazione, ma soprattutto per evidenziare la parzialità delle precisazioni fornite e per richiedere le necessarie integrazioni, a partire dalla salvaguardia dell’autonomia delle Parti trattanti.

Un episodio, quello appena descritto, riguardante direttamente i dirigenti scolastici, ma emblematico di una situazione che vede il Ministero dell’Istruzione proporsi spesso come l’interprete più solerte della refrattarietà al dialogo sociale tante volte manifestata da questo governo”.