Cisl e Cgil sul Bonus: posizioni inconciliabili

Anche la Cisl scuola torna sull’incontro del 16 marzo, al Miur, incentrato sul bonus per la valorizzazione professionale dei docenti e sull’utilizzo a tal fine dei 200 milioni di euro stanziati con la legge 107, sottolineando la “notevole distanza fra le posizioni espresse dall’Amministrazione, tramite i direttori generali degli ordinamenti e del bilancio, e quelle sostenute dalla Cisl Scuola e dagli altri sindacati, tanto da indurre le organizzazioni presenti, con l’eccezione della sola ANP, ad abbandonare la riunione“.

La Cisl contesta in particolare la lettura che l’Amministrazione intende dare della legge 107, secondo la quale si sarebbe in presenza di una “legge speciale in virtù della quale l’attribuzione del bonus ai docenti, pur trattandosi di compenso accessorio, sarebbe esclusa dalla regolazione per via negoziale prevista in via generale, in materia di retribuzione, dalle disposizioni vigenti per la disciplina del rapporto di lavoro pubblico“.

Una posizione in “radicale contrasto” con quanto sostenuto dalla Cisl e dagli altri sindacati (esclusa l’ANP).

Qualora l’Amministrazione medesima si arroccasse su queste posizioni, si avrebbe come unica prospettiva quella di un duro contenzioso che ci troveremmo costretti ad attivare a tutela della professionalità dei docenti, la cui valorizzazione deve avvenire nella piena salvaguardia delle prerogative che la legge assegna agli organi collegiali (in primis al collegio docenti) per quanto riguarda la programmazione e l’organizzazione della didattica, e alla contrattazione per quanto riguarda la regolazione degli aspetti retributivi del rapporto di lavoro“, conclude la nota.

Domenico Pantaleo, segretario della Flc Cgil, parla a sua volta di un “atto autoritario e irresponsabile” con il quale il MIUR “ha precluso la possibilità di un’intesa con le organizzazioni sindacali sulla gestione del bonus docenti“.

Il sindacato ribadisce che il bonus, “in quanto salario accessorio, va contrattato a livello di singola istituzione scolastica e che nessun Comitato di valutazione, in base alle norme vigenti, può espropriare il Collegio dei Docenti dalle sue prerogative di individuare progetti e incarichi che vanno poi remunerati secondo le prassi contrattuali“.

La Flc Cgil tuttavia “è impegnata, unitariamente agli altri Sindacati che hanno abbandonato il tavolo a fronte delle rigidità governative, a ricostruire le condizioni politiche di un confronto serrato e proficuo“. La richiesta è quella di passare dal tavolo tecnico a quello politico, che veda insomma la presenza del ministro.

In assenza di ciò la parola passa alla mobilitazione che la Flc Cgil è impegnata a costruire insieme con tutto lo schieramento sindacale“.