
“L’educazione civica torni sui banchi di scuola con il rango di materia ‘obbligatoria e autonoma’, come negli anni Sessanta e Settanta”. La proposta viene dall’ex deputato centrista Luciano Ciocchetti, oggi vice presidente della Regione Lazio.
Per la verità, a differenza di quanto sembra affermare l’esponente Udc, l’educazione civica non è mai stata una materia autonoma: è nata ed è vissuta sempre all’ombra della materia alla quale era stata aggregata fin dalla sua nascita (1958: ministro dell’istruzione Aldo Moro): la storia.
Ma è vero che la materia ‘Cittadinanza e Costituzione’, che nelle intenzioni iniziali dell’attuale governo sembrava destinata ad essere una disciplina separata, oggetto di specifica valutazione, ha poi finito per essere a sua volta aggregata ad altre materie affini (la storia in primo luogo), e quindi spesso ignorata, come era accaduto per la vecchia l’educazione civica.
Nulla di nuovo sotto il sole, dunque. Di qui l’attualità della proposta di Ciocchetti, o comunque del dibattito su come dare consistenza ed efficacia all’educazione civica: ma non tanto come “materia” da insegnare quanto come insieme di conoscenze, atteggiamenti, comportamenti e valori effettivamente condivisi e praticati dagli studenti.
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