Ciao, Sandro. L’APEF dopo Gigliotti

Ciao, Sandro. Così Paola Tonna, nuova presidente dell’APEF, saluta il suo predecessore, Sandro Gigliotti, sul numero 1 di APEF news, in un commosso editoriale. Mercoledì 7 maggio l’APEF (Associazione Professionale Europea Formazione) partecipa per la prima volta, dopo l’improvvisa scomparsa del suo fondatore, ad una importante iniziativa nazionale: il lancio del “Manifesto delle alte professionalità docenti della scuola”, promosso dall’ANP a Roma, presso il Centro Congressi Frentani (via dei Frentani 4, ore 16). L’ANP, già Associazione Nazionale Presidi, ha a sua volta mutato la sua ragione sociale nell’ultimo Congresso, proprio per aprirsi alle figure professionali intermedie, e si chiama ora “Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola”.
Il convegno del 7 maggio vede anche la partecipazione di altre due sigle rappresentative di figure a professionalità arricchita: l’ANVI (Associazione Nazionale Collaboratori Vicari) e l’ADDOC (Associazione Nazionale Dirigenti e Docenti Comandati). Informazioni in merito si trovano sui siti dell’ANP (www.anp.it) e dell’APEF (www.apefassociazione.it).
Si va dunque verso la confluenza di queste sigle, e in particolare dell’APEF, orfana del suo leader carismatico, nell’ANP? Così non sembra, per due buone ragioni: perché l’APEF del dopo Gigliotti continua a rivendicare la sua appartenenza all’associazionismo professionale, distinta e distante dai sindacati e dalla Gilda sindacalizzata, ma soprattutto perché l’obiettivo strategico dell’APEF, e il sogno di Gigliotti fin dai tempi della fondazione della Gilda, è quello di costruire una carriera per la “classe insegnante” nel suo insieme, e non quello, riduttivo, di rappresentarne solo una parte: in questa ottica tutti i docenti sono professionisti, non solo quelli ad “alta” professionalità.