Ancodis: no esperti, sì figure intermedie

L’ANCODIS (Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici) in una nota dichiara che “pur condividendo le criticità relative alle modalità di individuazione del cosiddetto docente esperto (termine che non ci convince) soprattutto in ordine ai tempi previsti dalla legge 79/2022 – ritiene che occorra aprire un tavolo nazionale di confronto con tutte le associazioni professionali sui temi della scuola in una visione moderna e propositiva che deve guardare al futuro a partire dalle criticità e dai punti di forza che oggi ben conosciamo”.

A giudizio dell’Associazione è necessario che la formazione produca effetti positivi o un valore aggiunto nella funzione docente fermo restando “- punto per noi ineludibile – che il LAVORO negli ambienti di apprendimento e quello dedicato al funzionamento organizzativo e didattico abbiano pari dignità nel sistema scolastico italiano“.

Il ruolo del docente va valorizzato adeguando la retribuzione ai parametri europei ma prevedendo e garantendo un rigoroso meccanismo di selezione e di formazione iniziale e in itinere riconoscendo sul piano professionale il ruolo “di chi, – oltre l’attività di docenza – svolge quella di collaborazione al Dirigente Scolastico nel funzionamento organizzativo e didattico, nel coordinamento e nella progettazione didattica”.
Per questo, sottolinea Ancodis, “occorre rivedere la Governance della scuola, per riaffermare l’idea di una comunità professionale, che preveda la valorizzazione di figure intermedie di sistema, al fianco del DS e del DSGA, fondamentali per portare avanti il progetto educativo di ciascuna scuola”.

A questo scopo l’Associazione, “considerato il dibattito in corso sul DL Aiuti bis” suggerisce la presentazione di un emendamento al decreto con il quale “completare il quadro normativo esistente con il riconoscimento dei Collaboratori del dirigente scolastico e delle figure di sistema. Ancodis  “confida nella sensibilità delle forze politiche di maggioranza e di opposizione che dichiarano di voler dare la massima attenzione al personale della scuola e alla sua valorizzazione, a partire dal riconoscimento economico da portare alla media europea. A tal fine, già oggi è urgente prevedere il riconoscimento della componente docente impegnata a portare avanti – in sinergia con il dirigente scolastico – il progetto educativo della scuola e che costituisce l’anello intermedio senza il quale la scuola non potrebbe portare avanti l’offerta formativa”.

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