Anche quest’anno il presidente Ciampi ha voluto inaugurare l’anno scolastico ricevendo una folta rappresentanza di studenti provenienti da tutta Italia.
Era il 20 settembre, data simbolica per l’identità italiana, ma il presidente, come sempre, ha evitato ogni tentazione retorica, preferendo porre l’accento sul ruolo che il nostro Paese può svolgere nella diffusione della cultura della pace nel mondo. Un ruolo che si addice all’Italia, ha detto Ciampi, perché “nella nostra storia millenaria noi italiani abbiamo dato prova della capacità di accogliere, di elaborare ed esprimere valori etici che superano l’esame del tempo, che altri popoli hanno saputo fare propri”.
Il presidente non ha mancato di sottolineare il fatto che l’Italia, posta al centro del Mediterraneo, è stata luogo di scambi culturali e di migrazioni innumerevoli attraverso i quali “ci siamo vicendevolmente arricchiti”. E’ qui sembrato di cogliere nelle parole di Ciampi una netta presa di distanza dalle tesi sostenute dal presidente del Senato Marcello Pera in fatto di salvaguardia dell’identità italiana ed europea dai rischi di “meticciato” connessi agli incontrollati flussi immigratori.
“Studenti”, ha detto Ciampi, “fate la vostra parte tendendo la mano ai compagni di classe stranieri. Superate la paura e la diffidenza, non dimenticate mai che i nostri padri furono emigranti, come i genitori di questi ragazzi venuti in Italia per fuggire da condizioni di miseria o in cerca di libertà”. Una vera e propria lezione di educazione alla convivenza civile, a quel “vivere insieme” al quale “Tuttoscuola” ha proposto nelle scorse settimane di dedicare un apposito spazio in orario extracurricolare.