Chiamata diretta: quando e come?
Se il ministro Fedeli non vorrà (o non potrà) intervenire con proposte di modifiche legislative sulla chiamata diretta, avrà soltanto la possibilità di usare il sistema ‘cacciavite’, caro all’ex-ministro Fioroni, per rendere più funzionale la procedura.
In prima applicazione, come si sa, l’intera operazione è avvenuta in agosto a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico e soltanto dopo la pubblicazione dei trasferimenti sugli ambiti territoriali dei docenti immessi in ruolo l’anno prima. Ammesso (e non concesso) che vi sia la conferma degli ambiti territoriali, e che venga confermato l’obbligo di permanenza triennale sulla sede (di cui i sindacati hanno invece richiesto la cancellazione), una prima esigenza sarà quella di pubblicare i movimenti del personale docente tempestivamente, massimo entro l’estate, in modo tale da disporre in tempo utile del quadro pressoché completo dei docenti assegnati agli ambiti.
Bisognerebbe anche ridurre decisamente la possibilità di utilizzo delle assegnazioni provvisorie che quest’anno hanno svuotato la maggior parte degli incarichi conferiti dai dirigenti scolastici con la chiamata diretta, provocando, soprattutto al Nord d’Italia, una diffusa situazione di precarietà delle cattedre. Sarà, però, improbabile che i sindacati consentano di mettere mano all’istituto contrattuale delle assegnazioni provvisorie.
Conclusa, comunque, la fase di mobilità sugli ambiti territoriali, dovrà esserci immediatamente, senza soluzione di continuità, la nomina dei nuovi immessi in ruolo (da concorso e da GAE) con assegnazione, anche per loro, sugli ambiti, in modo d’avere effettivamente il quadro completo di tutti i docenti titolari di ambito. A quel punto vi saranno alcune decine di migliaia di docenti titolari di ambito interessati alla chiamata diretta, con la seguente situazione:
– docenti già con incarico sulla scuola conferito l’anno scorso dal dirigente scolastico;
– docenti già con incarico sulla scuola conferito l’anno scorso d’ufficio dall’USR;
– docenti neo-titolari sull’ambito da incaricare con ‘chiamata diretta’.
Solamente su questa ultima quota di neo-titolari di ambito vi potrà, dunque, essere la ‘chiamata diretta’ da parte delle istituzioni scolastiche, tramite il dirigente. Per quanto riguarda la fase conclusiva di conferimento dell’incarico, l’anno scorso il Miur con nota n. 2609 del 27 luglio 2016 aveva fissato al 29 luglio, 6 e 18 agosto rispettivamente per infanzia/primaria, secondaria di I e di II grado i termini ultimi per pubblicare sul sito della scuola criteri e priorità per le proprie esigenze formative. Quest’anno è opportuno che quei termini siano congruamente anticipati (giugno 2017?).
Allo stesso modo, le scadenze per presentare il proprio CV da parte dei docenti, dovranno seguire a ruota, prevedendo anche un congruo tempo per eventuali colloqui che, a quanto sembra, in prima applicazione si sono dimostrati particolarmente utili. A differenza di quanto, purtroppo, avvenuto quest’anno, la tempestività di attuazione delle procedure di chiamata diretta potrebbe assicurare un avvio meno precario delle lezioni.
Per il ministro Fedeli l’obiettivo finale di quanto vorrà concordare con i sindacati sulla ‘chiamata diretta’ dovrà essere quel traguardo finale di regolare avvio dell’anno scolastico. Un traguardo politico non da poco.
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