Che cosa trasforma un costo in un investimento

Sestito ha detto con chiarezza di non poter offrire una ‘ricetta unica’ per migliorare la qualità della scuola italiana.

In sintonia con quanto anche Tuttoscuola aveva evidenziato un anno fa nel dossier Sei idee per rilanciare la scuola e contribuire alla crescita del paese (settembre 2013) l’ex presidente dell’Invalsi sostiene che occorre agire su più variabili, cercando in ogni caso di individuare per ciascuna di esse (dalla spesa per il personale a quella per le infrastrutture, dai modelli di governance e rendicontazione sociale ai piani per la digitalizzazione della scuola) le condizioni perché la spesa sia efficace, produca cioè un miglioramento valutabile e misurabile, un valore aggiunto.

Tra i sei punti individuati da Tuttoscuola – 1. Ottimizzare l’utilizzo delle strutture scolastiche. 2. Lotta senza quartiere agli abbandoni scolastici. 3. Liberare e premiare le energie degli insegnanti. 4. Più autonomia, maggiori controlli e valutazione di sistema. 5. Individuazione “chirurgica” degli sprechi e delle diseconomie. 6. Digitalizzazione delle scuole (per tutti) – quelli sui quali Sestito ha particolarmente insistito sono il secondo, il terzo e il quarto, punti tra i quali esiste una stretta sinergia.

La lotta all’abbandono e alla dispersione richiede infatti dirigenti e insegnanti più preparati e motivati (e perciò meglio selezionati e retribuiti) e una effettiva, maggiore autonomia delle scuole, con l’individuazione e la valorizzazione di figure intermedie che affianchino i dirigenti scolastici e modelli di governance che diano maggior spazio e ruolo agli stakeholders locali.

Il ruolo della valutazione di sistema, in un contesto di maggiore autonomia delle scuole, diventa imprescindibile per una strategia di riqualificazione della spesa per l’istruzione.