Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Cgil: riprendere la battaglia per la laicità della scuola

Si è svolto oggi il seminario della Cgil sul tema ”Quale laicità nella scuola pubblica?“, organizzato nella sede della Confederazione.

E’ urgente riprendere la battaglia, politica e culturale, per la laicità della scuola pubblica“, hanno detto il segretario confederale della Cgil Morena Piccinini, e quello del sindacato di categoria, la Flc-Cgil, Domenico Pantaleo.

Di questa battaglia fa parte, secondo i sindacalisti, anche il ridimensionamento dell’insegnamento della religione cattolica (IRC). Questa è l’argomentazione: nella scuola primaria, come anche nella scuola per l’infanzia, sono previste due ore di Irc all’interno delle ore curricolari. “Appare evidente che mentre su un orario di 30 ore settimanali l’incidenza di questo insegnamento era pari al 6,7%, con i regolamenti proposti dal Ministro Gelmini, che prevedono 24 ore curriculari, la sua incidenza diventera’ dell’8,3%. Ed e’ anche cosi’ che l’insegnamento della religione cattolica sara’, oltre che tutelato, addirittura potenziato”.

Non è giusto, proseguono i sindacalisti, che in tempi di tagli e sacrifici per tutti, con la annunciata riduzione di 140.000 lavoratori della scuola in tre anni, non venga toccato nessuno dei 15.000 docenti di ruolo di religione cattolica o degli altri 10.000 docenti che insegnano religione con contratto a tempo determinato.

Ponendosi da un punto di vista più generale, inoltre, la Cgil auspica che aumenti il numero di coloro che non si avvalgono dell’IRC, anche per evitare che l’arrivo tra i banchi di un crescente numero di alunni immigrati possa suscitare conflitti di carattere etnico-religioso. ”All’immigrato di altra religione che oggi arriva nel nostro paese e va a iscrivere i figli a scuola, si pone davanti un elemento di ricatto oggettivo che, fatta salva la dignita’ di chi riesce a rivendicare con coerenza il rispetto del diritto a una libera scelta, può avere – sostiene la Cgil – due derive: l’una costituita dall’accettazione, più o meno sincera, della religione maggioritaria come parte di una integrazione socio-culturale a cui si ambisce, e quindi, a maggior ragione, dell’Irc come elemento di non discriminazione per i figli secolarizzati, l’altra costituita dalla spinta a dar vita a gruppi religiosi propri e separati, con scuole proprie”.

In occasione del convegno la Cgil ha anche presentato un rapporto che si basa sulle interviste raccolte tra i genitori che, tendenzialmente, vorrebbero non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica.

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