
CEI: educare, compito di tutti
Dopo la 46° Settimana sociale dei cattolici svoltasi recentemente a Reggio Calabria, la CEI ribadisce che “Educare è compito di tutti”. Gli orientamenti pastorali della CEI sottolineano con forza che alla scuola spetta il compito “… di trasmettere il patrimonio culturale del passato, fare acquisire le competenze per costruire il futuro, concorrere alla formazione del cittadino … Il carattere pubblico … non impone una neutralità rispetto a quei valori morali che sono alla base …. della realizzazione del bene comune”.
Il messaggio è chiaro ed esplicito. Le delicate e specifiche responsabilità riconosciute alla scuola richiedono un impegno adeguato perché il futuro si annuncia impegnativo e lo sarà in modo particolare per i docenti, dirigenti scolastici, famiglie e studenti. Tutti i soggetti che, a vario titolo e con diverse funzioni, sono coinvolti nella “erogazione” del servizio educativo, debbono sentirsi impegnati ad interagire per un comune obiettivo: creare opportunità d’istruzione, di formazione e di valori.
Questo chiama in causa in primo luogo la responsabilità del Miur al quale compete di creare condizioni di crescita del livello di qualità del sistema educativo. Non bastano le riforme degli ordinamenti e della formazione a produrre miglioramento degli esiti formativi degli allievi. Ciò che serve davvero è un forte investimento formativo, un piano, strutturato e finanziato con adeguate risorse, di aggiornamento sugli aspetti disciplinari, pedagogici e didattici. Ed è l’intero corpo docente e dirigente a doverlo fare.
Se il governo non è in grado di reperire le risorse necessarie, al successo del riordino dei sistema educativo in corso mancherà un elemento decisivo: la partecipazione convinta dei docenti.
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