Catastrofe e catastrofismo

Maggioranza e opposizione troveranno un accordo per la riforma della scuola?
Se si guarda ai numeri della votazione finale al Senato e, soprattutto, ai pochi emendamenti approvati (11) rispetto alle centinaia presentati (quasi 600), viene da pensare che il muro contro muro continuerà anche alla Camera, in un dialogo tra sordi e nelle pregiudiziali incrociate. Ma si può ancora sperare in qualcosa di diverso.
L’intervento finale in sede di approvazione conclusiva al Senato, a nome dell’Ulivo, è stato fatto dal senatore Giuliano Amato – autorevole politico e uomo di cultura ma, per quanto riguarda la scuola, non “addetto ai lavori”. Il suo intervento è stato di ampio respiro, duro ma non ostile, a dimostrazione dell’interesse che il Parlamento, nei momenti cruciali, ha sulle questioni scolastiche; se si pone attenzione al fatto che la minoranza ha impegnato al Senato alcuni dei suoi uomini più rappresentativi, Amato e Mancino, emerge un chiaro orientamento a considerare la scuola un patrimonio di tutti, che non può essere appannaggio di una sola parte politica. Lo si può considerare forse un segno della volontà di trovare alcuni punti di convergenza durante l’esame del testo alla Camera, anche se ciò avrebbe l’effetto di prolungare i tempi di approvazione della riforma.
Una possibile conseguenza potrebbe essere lo slittamento dell’avvio della riforma. In tal caso a settembre 2003 si potrebbe pensare, valutati i risultati, di generalizzare la sperimentazione avviata quest’anno.
Ma quale sarebbe l’atteggiamento del ministro Moratti davanti ad una simile ipotesi?