Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Caso-Padova, Giannini contro le classi separate

Le classi separate, sperimentate in Francia per molti anni, non hanno dato ottimi risultati per l’integrazione: quello che si deve fare è affrontare il tema dell’integrazione dei bambini stranieri in maniera molto seria e rigorosa, cioè formando gli insegnanti perché sappiano non solo insegnare la lingua ma anche la cultura“. Lo ha detto a Un giorno da pecora su Radio2 il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, intervenendo nel dibattito sul caso della scuola materna di Padova dove in una classe ci sono 65 bambini stranieri e un’italiana.

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, che ha commentato: “Se in una scuola materna statale su 66 bambini uno solo è italiano, vuol dire che la situazione è stata gestita male dal punto di vista organizzativo e l’errore adesso ricade sui ragazzi e le famiglie. Va corretto al più presto, con una diversa distribuzione dei bambini nelle strutture padovane“.

Zaia ha anche precisato: “Non è assolutamente una questione di razzismo, che per fortuna i bambini non sanno cosa sia ma di buon senso, per fare sì che una corretta integrazione, come quella delle famiglie straniere che mandano i loro bimbi a formarsi e crescere nelle nostre strutture, non venga tradita, diventando discriminazione nei confronti dei figli dei Veneti“.

Inoltre, secondo Zaia, “uno squilibrio così evidente di certo non aiuta la didattica che, a livello di scuola materna, di certo non può essere uguale per un bambino veneto e uno nigeriano. Se non li si istruisce correttamente, partendo dalla loro identità, si fa un pessimo servizio a entrambi”. “I responsabili dell’organizzazione di queste classi – ha concluso Zaia – trovino in fretta una soluzione, altrimenti saremo di fronte ad una discriminazione, questa volta sì assolutamente reale, a danno di un bimbo e di una famiglia del Veneto“. 

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