Carrozza: Quello che vuol dire ‘essere ribelli’

Nei giorni scorsi ha ‘ammesso’ di aver protestato anche lei davanti alle scuole quando era studentessa. Oggi il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza ne ha riparlato con i giornalisti a margine di un seminario nazionale a Piacenza.

Ho detto – ha spiegato – di aver partecipato ad assemblee e manifestazioni, credo che quando organizzate nell’ambito del sistema democratico, cioè in modo pacifico ma fermo sui alcuni punti, siano un utile strumento di confronto. E credo sia dovere degli studenti porsi il tema di come è la società in cui vivono e non solo la scuola e l’università che frequentano. Essere giovani significa anche questo, mettere in discussione tutto. Le assemblee nelle scuole e nelle università devono servire anche a questo ed è lì che si deve svolgere il dibattito“.

Sempre nei giorni scorsi il ministro aveva esortato i ragazzi ad “essere ribelli” e a “cambiare il mondo“. “Il loro compito – ha detto Carrozza – è portare avanti le frontiere della ricerca, della cultura, della scienza e della tecnica. Certo che devono cambiare il mondo, lo dice anche la legge degli scout: si cambia sempre l’ambiente in cui si arriva, mai lasciarlo uguale a come lo si è trovato“.