
In un’interrogazione parlamentare ai ministri Cancellieri e Barca il coordinatore nazionale di Futuro e Libertà, Roberto Menia, chiede “se il governo sia a conoscenza del fatto che il Consiglio provinciale di Bolzano ha approvato, lo scorso 7 giugno (cfr. la nostra ultima notizia sull’argomento, NdR), una mozione in cui si afferma che l’Inno d’Italia è un affronto per l’Alto Adige; parole come stringiamci a coorte, siam pronti alla morte sono espressione di una ideologia che disprezza il genere umano ed è ostile alle minoranze linguistiche“.
Menia interroga i ministri per sapere “come si giudichino le espressioni: l’Alto Adige non ha nulla a che vedere con l’Inno italiano e tanto meno può identificarsi con esso, e imporre ad una minoranza linguistica e culturale l’inno nazionale di uno Stato considerato straniero è espressione di un nazionalismo esasperato e, per questo, se non si ritenga di attivare gli organi governativi a tutela dell’onorabilità delle Istituzioni repubblicane, respingendo ogni ipotesi ventilata dalla mozione sopraindicata“.
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