Campagna vaccinale personale scolastico: in Italia AstraZeneca raccomandato agli over 60

L’Italia raccomanda l’uso di AstraZeneca solo per chi ha più di 60 anni, sebbene non ci siano elementi per scoraggiare la somministrazione della seconda dose per quanti avessero già avuto la prima. Ad annunciarlo nella serata dello scorso 7 aprile è stato il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli. Intanto la campagna vaccinale del personale scolastico e universitario procede: a oggi, 8 aprile, hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca oltre 1 milione di persone, pari a oltre il 67% del totale del personale di scuola e università. Tanti gli under 60 che ora si chiedono se potranno ricevere la seconda dose. Da oggi al personale scolastico under 60 sarà somministrato il Pfizer.

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Intanto, pur riconoscendo i casi eccezionali di trombosi come “effetti indesiderati molto rari” dell’immunizzante anglo-svedese, l’Ema non ha ritenuto di sconsigliare le somministrazioni per genere o fasce d’età, demandando la decisione ai singoli Stati, in base alle loro esigenze. Secondo quanto riporta Ansa.it, subito dopo l’Ema, si sono riuniti in una videoconferenza straordinaria i ministri della Salute dei 27, che però non sono riusciti ad adottare una linea comune. L’Ue resta così spaccata tra quanti hanno già imposto restrizioni (come i Paesi scandinavi, la Germania, la Francia e l’Olanda, cui si è aggiunto anche il Belgio) e quanti invece non intendono farlo.

“Ci mettiamo subito a scrivere la circolare. Bisogna essere chiari e netti”, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza sulle nuove direttive per AstraZeneca durante la videoconferenza Governo-Enti locali. Il provvedimento “conterrà una raccomandazione di somministrare AstraZeneca sopra i 60 anni, in linea con quanto deciso da altri paesi Ue”, ha aggiunto. “I benefici superano di gran lunga i rischi”, ha ribadito  la direttrice dell’Ema, Emer Cooke, parlando di eventi davvero straordinari, con un’incidenza molto bassa, e lanciando un appello agli europei a vaccinarsi con tutti gli immunizzanti disponibili. La presidente del Prac, la commissione per la valutazione del rischio dell’Agenzia europea, Sabine Straus, aveva tuttavia ammesso che i casi analizzati hanno fatto rilevare “un forte legame” tra il vaccino di AstraZeneca e gli eventi collaterali “molto rari”, e per questo motivo è stata stabilita una “probabile causalità”.

L’Ema ha comunque espresso la volontà di imporre ad AstraZeneca “approfonditi studi per capire di più sugli effetti di rischio” del suo vaccino, ha spiegato il responsabile della task force sull’analisi dei dati Peter Arlett. La compagnia anglo-svedese dovrà fare “studi di laboratorio per cercare di comprendere meglio l’effetto dei vaccini sulla coagulazione, esaminare i dati esistenti di studi clinici ravvicinati per valutare si vi siano ulteriori informazioni sui possibili rischi e condurre anche studi epidemiologici”. Ascoltato tutto questo, l’Italia ha ritenuto di andare oltre l’aggiornamento del bugiardino e gli avvisi raccomandati dall’Ema, aggiungendosi alla schiera di quanti avevano già imposto delle restrizioni (Germania, Spagna e Belgio hanno deciso l’uso sopra i 60 anni, la Francia sopra i 55). Anche la Mhra, l’autorità britannica del farmaco, ha raccomandato di offrire un vaccino diverso alle persone con meno di 30 anni.

Per quanto riguarda la somministrazione della seconda dose di AstraZeneca a chi ha già ricevuto la prima, l’Aifa ha confermato che i richiami devono essere fatti a tre mesi dalla prima dose. Ci si chiede comunque se ora verrà comunque somministrato il vaccino dell’azienda anglo-svedese a tutti o solo agli over 60 e per i più giovani si procederà con un altro vaccino anti Covid. Locatelli (Cts) rassicura: “Nulla cambia per le seconde dosi”. Magrini (Aifa): “Su 600mila trattati con due dosi di AstraZeneca nessuno ha mostrato eventi trombotici”.