Calo nascite: in un decennio flessione del 20%

I dati del bilancio demografico pubblicato dall’Istat nei giorni scorsi confermano il pesante fenomeno del calo nascite in modo generalizzato e costante sull’intero territorio nazionale.

I nati del 2018 a tutto il mese di settembre registrano un calo complessivo, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, di 12.336 unità. Attendibilmente il minor numero di nati sarà di circa 16.500 unità, pari ad una flessione percentuale di quasi il 5%.

È la regione Lazio a far registrare il maggior decremento percentuale con un – 8,3%, corrispondente a 1900 nascite in meno a tutto il mese di settembre 2018 (stimate in quasi 3700 a tutto il 2018).

La Lombardia, invece, registra in assoluto la maggiore flessione del numero di nascite con 1.939 nati in meno al settembre 2018.

In questa preoccupante graduatoria del minor numero di nati seguono il Piemonte con 1.657 nati in meno a tutto settembre (stimabili intorno ai 1.950 a fine 2018), la Campania con 1.023 in meno (stimabili intorno a 2.460 a fine anno).

Veneto e Puglia sono quasi appaiate rispettivamente con 788 in meno (stima 1.390 a fine anno) e con 784 (stima 1.525 a fine anno), seguite dalla Toscana con 735 nati in meno.

In termini percentuali l’Emilia Romagna è la regione che registra la minor flessione del numero di nascite (-1,7%), mentre, all’opposto, il Molise, che pur segna in assoluto il più basso decremento di nascite (-193), supera l’11% di flessione.

Il calo nascite interessa tutte le aree del Paese con un segno meno per ogni città, ogni regione ed ogni area territoriale. Complessivamente è il Centro con il 6,4% di decremento di nascite a registrare la maggior denatalità, seguito dal Sud con un -5,2%, dal Nord Ovest con un -4,8% e dalle Isole con un -4,0%.

In una situazione un po’ più tranquilla il Nord Est con un -3%.