Calendario ‘turistico’: non cambia così tanto

Qualcuno ha parlato di “vera rivoluzione” per il calendario scolastico del prossimo anno 2008-2009, ma a ben vedere, e almeno per una parte consistente delle scuole, non cambierebbe gran che.
I cambiamenti, annunciati dal vicepresidente Francesco Rutelli in occasione di una conferenza sul turismo svoltasi a Trieste, sono stati confermati dal ministro Fioroni. In pratica, fermi restando gli “almeno 200 giorni di lezione” previsti dalle norme vigenti, si tratterebbe di anticipare l’inizio delle attività scolastiche ai primi di settembre (cosa che molte scuole fanno già, avvalendosi della normativa sull’autonomia organizzativa), di prolungare di qualche giorno le vacanze di Pasqua, e di introdurre una settimana di vacanze a metà febbraio, in corrispondenza del Carnevale (e della settimana bianca, che di fatto già ora svuota molte classi…). La fine delle lezioni resterebbe invariata, anche per non spostare in avanti gli esami di Stato, che già si svolgono in un clima divenuto in questi ultimi anni sempre più torrido.
Un gruppo di lavoro Stato-Regioni sta preparando la proposta di nuovo calendario, che sarà sottoposta alla Conferenza Stato-Regioni, dato che queste ultime hanno competenza esclusiva sul calendario scolastico. L’idea sarebbe quella di fissare l’inizio delle lezioni a partire dal 5 settembre 2008, ma la data non potrebbe essere imposta formalmente né alle Regioni (ciascuna delle quali continuerà a deliberare sul calendario annuale) né alle singole scuole, che con delibera dei Consigli di Istituto potrebbero comunque decidere una data d’inizio diversa. A meno di un improbabile revival neocentralista, a scapito di due autonomie costituzionalmente protette: quella delle Regioni e quella delle scuole.