Cala la spesa delle famiglie per l’istruzione al centro e al sud

In cinque anni, dal 2000 al 2005, la spesa media della famiglia italiana è aumentata di oltre 217 euro al mese. Si tratta di uno dei tanti dati presenti nel Rapporto annuale dell’Istat sulla situazione del Paese nel 2006.
A determinare quei 217 euro e più di aumento sono soprattutto le spese per l’abitazione (132 euro al mese in più), per alimentari e bevande (50 euro in più), altri beni e servizi (17,5 euro in più), e, con aumenti di spesa più contenuti, i trasporti e l’abbigliamento.
Ma ci sono anche beni e servizi per i quali la famiglia media italiana nel 2005 ha speso meno di cinque anni prima. È il caso, ad esempio, dell’istruzione, una voce che già nel 2000 era la meno onerosa, perché la famiglia media italiana spendeva allora mediamente 28,34 euro al mese. Nel 2005 ha speso per l’istruzione quasi 24 euro.
Nel 2000 i tabacchi erano l’unica voce per la quale la famiglia media italiana spendeva meno che per l’istruzione.
L’Italia è però, anche in questo, molto diversa, perché al Nord, dove la spesa media complessiva mensile era nel 2000 più alta che al Centro e al Sud, per l’istruzione invece era più bassa che nelle altre aree del Paese. La famiglia del Nord spendeva infatti meno di 27 euro al mese, mentre quella del Centro spendeva per l’istruzione più di 30 euro e quella del Sud 29 euro.
Dopo cinque anni, però, le spese per l’istruzione sono rimaste invariate al Nord, mentre sono drasticamente diminuite al Centro (oltre 10 euro al mese in meno) e al Sud (6 euro in meno).