Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Cala la richiesta di insegnamento della religione cattolica? Il Miur smentisce

Botta e risposta tra il quotidiano “La Repubblica” e il Miur sul presunto calo di studenti che si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica.

Il giornale, in coincidenza con la partenza per Colonia dei papaboys, ha riportato in modo dettagliato dati sull’insegnamento della religione cattolica, desunti dalle rilevazioni integrative che il Miur raccoglie ogni anno per completare gli indicatori generali del sistema scolastico.

Dai dati pubblicati risulta una sensibile diminuzione delle richieste di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica, soprattutto tra gli studenti degli istituti superiori.

Il fenomeno era già stato rilevato lo scorso anno in alcune aree del Paese (soprattutto al Nord), ma ha trovato una significativa conferma nei dati pubblicati dal quotidiano, destando interesse e reazioni di vario tipo.

Il Miur però si è affrettato a smentire la notizia, precisando in un comunicato stampa, che non ha diffuso alcun dato relativo agli studenti che si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica.

Ha comunicato che “è invece in fase di iniziale elaborazione un monitoraggio integrativo riguardante, oltre che le opzioni relative all’insegnamento della religione cattolica, molteplici tipologie di allievi, dai disabili ai nomadi agli alunni in formazione professionale“. I dati di questo monitoraggio saranno resi noti nella consueta conferenza stampa del ministro per il nuovo anno scolastico il 6 settembre prossimo.

Sui dati pubblicati la nota del Miur ha aggiunto che “non possono in alcun modo essere veritieri i dati diffusi oggi da un organo di stampa che, assumendosene la responsabilità, ha utilizzato rilevamenti parziali e protetti, non ancora elaborati statisticamente.”

Su quest’ultima affermazione, la probabile reazione del quotidiano potrebbe aprire una guerra di religione sull’insegnamento della religione.

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