Buona Scuola, la consultazione a distanza non piace al sindacato

A lato della consultazione generale prevista dalla Buona Scuola – nella quale sta spiccando finora l’assenza degli intellettuali, come ha giustamente sottolineato Gianna Fregonara dalle colonne del “Corriere della sera” – si apprende dalla Cisl-scuola che il Miur ha attivato una specie di canale parallelo, chiedendo a sindacati, associazioni ed altri soggetti di inviare osservazioni e proposte.

Si tratterebbe di una consultazione particolare, privilegiata, dove i sindacati sono messi alla pari di altri soggetti senza corsie privilegiate.

Ma, soprattutto, come sembra di capire, la consultazione potrebbe essere sostitutiva delle normali relazioni sindacali anche quando vi sono questioni, riprese dalla Buona Scuola, che attengono a materie contrattuali, come, ad esempio, la progressione di carriera per merito.

Proprio in questo senso la Cisl-scuola ha espresso un non gradimento, perché si tratterebbe di un segnale “piuttosto stravagante e rivelatore di un’idea molto originale di che cosa siano le relazioni sindacali”.

Questa temuta esclusione di un confronto diretto bilaterale (governo-sindacati) porta la Cisl-scuola ad una valutazione molto critica: “libero il premier, insieme al suo governo e alla sua maggioranza, di decidere se e  in quale misura interessarsi alle nostre idee o tenere conto delle nostre opinioni. Un po’ meno libero, crediamo, rispetto a prerogative che anche per legge, oltre che per contratto, appartengono alla sfera delle relazioni sindacali. Ci sono sedi e modalità precise di confronto che a buon diritto possono essere rivendicate, e ci sono materie, una fra tutte la struttura delle retribuzioni, sulle quali la discussione e le decisioni devono avvenire in ambito contrattuale”.

Dopo aver messo i puntini sulle i, il sindacato di Scrima continua: “Per quanto ci riguarda, siamo pronti a discutere senza pregiudiziali ogni proposta, purché la discussione avvenga nella sede giusta, nella quale siamo pronti come sempre non solo a ragionare, ma anche ad assumerci le responsabilità delle scelte necessarie”.

Si tratta di un messaggio che prospetta rapporti non facili nel momento in cui il Governo ha invece bisogno del più ampio consenso sulle sue proposte della Buona Scuola.