Bottani: impossibile una riforma globale della scuola in Italia

“Per il momento non ci sono le premesse per una riforma globale della scuola in Italia. Non ci sono dati a sufficienza per cui si lavora senza rete di sicurezza; non ci sono sperimentazioni rigorose; non ci sono ipotesi alternative; non ci sono simulazioni attendibili; non c’è una ricerca scientifica sulla scuola; la valutazione sistemica è poco più che balbuziente e il ministero non è attrezzato per concepire, programmare e condurre una riforma. Al posto delle maxi-riforme lasciamo piuttosto spazio alle cosiddette sperimentazioni o alle mini-riforme che hanno fin qui avuto il pregio di evitare l’artrosi del sistema scolastico italiano”.
Sono crude le affermazioni di Norberto Bottani, uno dei componenti del Gruppo ristretto di lavoro coordinato dal prof. Bertagna per preparare gli Stati generali dello scorso dicembre per la riforma del sistema scolastico, che chiede a tutte le parti in campo di operare per una scelta condivisa di grande respiro. Una riforma globale del sistema, appunto, per la cui preparazione Bottani auspica una moratoria sulle riforme e uno sforzo comune per una soluzione bipartisan.
“Ci vorranno dieci-quindici anni per trasformare la scuola. Il progetto quindi non potrà essere che bipartisan… perché nessuno ha la certezza che una stessa maggioranza possa governare così a lungo. Per questa ragione, l’influsso principale lo eserciterà il gruppo che saprà prepararsi meglio. Inviterei quindi chi crede ancora che valga la pena fare qualcosa per migliorare la scuola a riunirsi, a chiedere una moratoria sulle riforme, ed a ritirarsi su qualche collina romagnola per lavorare alla preparazione della scuola del 2015 o del 2020. Ci vuole molto tempo e molta perseveranza per farlo. Forse ci vogliono anche soldi. È una sfida, ma chi ha fede – quella laica nella razionalità pragmatica – potrebbe anche vincerla”.