Bonus docenti: valgono fino al 30% dello stipendio annuale

Fa notizia il progetto di valorizzazione e di sviluppo della carriera del personale docente, annunciato dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini in una lettera aperta a Tuttoscuola e scaricabile dal sito www.tuttoscuola.com. “Nella scuola che ho in mente – scrive la Gelmini – sarà del tutto normale che un docente preparato, impegnato e responsabile sia destinatario di una premialità. Certo non è semplice lasciarsi andare a previsioni. Ma vorrei anticipare a Tuttoscuola che ritengo realistico pensare a riconoscimenti fino a 7 mila euro l’anno, per dare un ordine di grandezza“.

Il compenso di merito ricavato dai risparmi del 30% della manovra finanziaria (art. 64 della legge 133/2008), che arriverebbe fino a un massimo di 7 mila euro annui, corrisponde, secondo i calcoli di Tuttoscuola, ad un premio (riassorbile nel giro di uno o più anni, come ha fatto capire il ministro) dell’ordine del 30 per cento sulla retribuzione media dei docenti (15 anni di anzianità). Per essere più chiari: il bonus di 7.000 euro – su uno stipendio medio di un docente di 24.000 euro – rappresenta un premio di circa il 30 per cento del totale annuo della retribuzione. Il concetto di retribuzione variabile rappresenta una novità assoluta per il personale della scuola.

E anche con riferimento alla retribuzione fissa, non si ricordano aumenti di stipendio di quest’ordine nei rinnovi contrattuali per il personale della scuola (il più alto fu nel 1988, ministro della Funzione pubblica Cirino Pomicino).

Il compenso per premiare la professionalità e l’impegno dei docenti ha illustri precedenti non sempre andati a buon fine.

Negli anni ’60 e ’70 c’era il merito distinto che, previo superamento di concorso, consentiva ad un quarto dei docenti di passare anticipatamente alla classe di stipendio superiore, mantenendo il beneficio economico per l’intera durata della carriera. Fu applicato con successo per la scuola elementare, poi venne gradualmente abbandonato per i suoi alti costi e la complessità delle procedure concorsuali.

E mai alcun ministro dell’Istruzione si era spinto così avanti nel parlare di riconoscimenti ai docenti meritevoli. Neanche con il ministro Berlinguer quando, nel 1999, venne previsto un possibile aumento premiante per valorizzare la professionalità dei docenti. Allora l’importo era stato previsto in 6 milioni di lire annui.

Ai valori attuali, operata la rivalutazione e il passaggio in euro, quell’aumento – che non venne mai applicato per il rifiuto della categoria nei confronti del concorso di selezione (il cosiddetto concorsone) – corrisponde circa a 3.600 euro.

Nella lettera aperta a Tuttoscuola, il ministro dell’istruzione Gelmini annuncia anche un altro significativo provvedimento per i docenti. “Vogliamo accompagnare i docenti – scrive il ministro – nel loro percorso professionale, che richiede aggiornamento continuo e attenzione alle problematiche educative emergenti“. Facendo riferimento alla detrazione IRPEF del 19% delle spese per l’autoaggiornamento (fino a 500 euro) prevista dalla Finanziaria 2008, la Gelmini afferma che “l’intenzione è di estendere la detrazione dal 19% fino al 50%, innalzando dunque il beneficio possibile per i docenti da 95 a 250 euro l’anno“.