Bocciature annuali, continua la polemica

“Le scansioni didattiche previste sono armonizzazioni dell’apprendimento: chi le interpreta come barriere le interpreta male”. Il tema delle bocciature annuali continua a far discutere. L’ultima presa di posizione è quella dell’onorevole Beniamino Brocca, responsabile nazionale per la scuola dell’Udc, nel corso dell’incontro “Insieme per una scuola nuova” promosso dall’Ufficio Scuola dell’arcidiocesi di Modena-Nonantola.

Ancora più esplicito sul tema è stato il senatore Giovanni Manzini, responsabile nazionale della scuola della Margherita. Dopo aver ricordato come il senatore Valditara, responsabile nazionale per la Scuola di AN, si sia recentemente espresso a favore delle bocciature annuali, Manzini ha precisato che se è vero che “la scuola non deve diventare meno impegnativa per gli studenti”, la valutazione deve rimanere “uno strumento indispensabile per determinare se e come un ragazzo deve proseguire ed è dunque fatta per aiutare, non selezionare”.

A proposito della riforma in generale, Brocca ha ribadito il suo apprezzamento al tentativo della Moratti di costituire un sistema binario in cui i due canali abbiano pari dignità anche attraverso la cancellazione della parola “obbligo”, presente nell’ordinamento precedente, che esprimeva “una rigidità nel percorso che ti dà un senso di oppressione e precorre l’elemento dell’espulsione”. Ma l’ex sottosegretario alla Minerva oppone la propria “ferma ostilità ad una seconda linea che intenda liceizzare la nostra tradizione tecnica e professionale, snaturandola”.

Il responsabile nazionale della scuola per l’Udc ha poi sostenuto ancora una volta di essere “drasticamente contro ogni forma di anticipo” per motivi di ordine psicologico (“non esiste un consenso unanime della comunità scientifica”), pedagogico (“si tratterebbe di un anticipo nozionistico”), organizzativo e amministrativo e che bisogna “difendere i bambini da quei genitori che li portano in piscina con l’orologio in mano e poi a piano, danza, non lasciando loro neanche un minuto per socializzare e annusare l’erba del prato del campetto della parrocchia”.