Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Blocco degli organici dei docenti di sostegno. Con escamotage

L’organico per l’anno scolastico 2010-2011 deve restare invariato rispetto all’anno scolastico che sta volgendo al termine. Questa la disposizione contenuta nella prima versione della manovra economica che il 25 maggio ha ricevuto il primo via libera dal Consiglio dei ministri e i cui contenuti sarebbero ora oggetto di revisione. La norma vale anche per quanto riguarda il sostegno ed è quindi la conferma che il numero di posti funzionanti non potrà aumentare neppure di una unità rispetto al 2009/2010. Questo nonostante il recente pronunciamento della Corte costituzionale che, nel febbraio scorso, aveva stabilito l’illegittimità delle disposizioni contenute nella legge finanziaria del 2008 che aveva di fatto stabilizzato l’organico dei posti di sostegno in poco meno di 90.500 unità.

Sempre nella manovra la misura che prevede di elevare dal 74 all’80% la percentuale di invalidità per la concessione della pensione.

Il potenziale conflitto con la sentenza della Corte Costituzionale potrebbe trovare composizione con la previsione, nel testo della manovra, di autorizzare posti in deroga “da attivarsi esclusivamente nelle situazioni di particolare gravità“, ma andrebbe capito se prevale il blocco degli organici o le possibili deroghe, e quali siano questi casi di particolare gravità.

Da parte, loro insorgono le associazioni di rappresentanza dei portatori di handicap. Salvatore Nocera, vicepresidente della Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) commenta così la manovra economica varata dal Consiglio dei ministri: “Se fosse confermato, il blocco del sostegno sarebbe incostituzionale e quindi gravissimo“.

Nocera ricorda che “il ministro Gelmini aveva dichiarato alla stampa che la scuola non sarebbe stata toccata. Non si capisce cosa succede. Cercheremo di verificare qual è la situazione effettiva ma, se ci sarà, il congelamento degli insegnanti di sostegno è una palese violazione di una norma costituzionale” da parte del governo, “e questo è un fatto gravissimo“, dice Nocera. Anche perché “l’unica strada possibile” per fermare la manovra di Tremonti “è un nuovo ricorso alla Consulta“. Ma ciò significherebbe, per il vicepresidente della Fish, “far passare ancora un altro anno“.

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