
Bimbo ucciso a Cardito, sospese preside e insegnanti

Dirigente scolastica e maestre sospese per non essere intervenute a tutela del bambino. Sospesa la DS, fino a nuova disposizione per non aver dato seguito alle segnalazioni che qualche insegnante aveva provveduto a inoltrarle. Secondo quanto riportato da Repubblica.it, Rosa Esca, la dirigente dell’istituto comprensivo “Quasimodo” di Crispano, la scuola del piccolo Giuseppe, il bambino di 7 anni ucciso a botte dal patrigno a gennaio scorso a Cardito, ha ricevuto il provvedimento disciplinare nei giorni scorsi. E con lei sospese dal servizio anche le due maestre del bimbo.
Il gip contestava loro “un atteggiamento di colpevole negligenza” e la Procura le ha indagate per omessa denuncia, visto che il bambino, ma anche la sorellina appena più grande, arrivavano spesso a scuola con segni evidenti di percosse senza che le insegnanti avessero dato troppo peso alla cosa. Il Miur, dopo un’indagine interna avviata dal ministro Marco Bussetti, che dispose l’invio di ispettori nella scuola, ha preso ora provvedimenti pesanti per la dirigente scolastica e per le due maestre di Giuseppe, Emanuela e Franca, che non torneranno in classe il primo settembre.
Secondo gli inquirenti, le due insegnanti avrebbero cercato di coprirsi a vicenda. Gli stessi inquirenti hanno contestato loro “indifferenza” e la “insistita ricerca di impunità”. Perché quando vennero convocate dalla Polizia per essere interrogate, non sapendo di essere intercettate hanno avuto, secondo quanto scrive il gip, “un atteggiamento ilare e oppositivo”. Solo in seguito hanno poi ammesso di aver notato i lividi sul corpo del bambino: “Tutti i giorni venivano con questo volto tumefatto” . “L’altro giorno ci mancava un pezzo di orecchio alla creatura… vedesti?” disse una delle due al telefono con l’altra, non sapendo che gli inquirenti fossero in ascolto. Infine l’ammissione delle maestre: “Non abbiamo messo niente agli atti (…)”, ” non abbiamo voluto mai scrivere ” . Solo comunicazioni orali, sia con la famiglia che con la preside.
Comportamenti che ora il Miur sanziona, lasciando la porta aperta a ulteriori provvedimenti – che potrebbero giungere sino al licenziamento – nell’attesa che le indagini della magistratura facciano il loro corso.
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