
Bevono pericolosamente i teenagers inglesi.
L’istituto inglese di controllo degli standard commerciali, tra le diverse ricerche che conduce, ne ha attuata una che riguarda i minorenni in rapporto con l’alcol.
Hanno intervisto circa 13 mila ragazzi minorenni dalle cui risposte è emerso che un numero rilevante di teenagers consuma abitualmente bevande alcoliche tutte le settimane.
È un dato preoccupante, ma minore a quanto rilevato dallo stesso istituto con analoga ricerca nel 2005.
Gli abituali giovani consumatori di alcol risultano essere il 38% rispetto al 50% del 2005.
Di questi abituali consumatori, però, risulta che poco meno del 10% degli intervistati consuma l’equivalente di quasi dieci pinte di birra (una pinta inglese corrisponde a poco più di mezzo litro), consumate nel fine settimana.
Dalla ricerca risulta molto diffusa, oltre alla classica birra, anche il consumo dei cosiddetti soft drink, minibottiglie a base alcolica, con aspetti accattivanti e dall’apparenza innocua.
La ricerca mette in luce, oltre alla presenza di ragazze tra i giovani consumatori, l’abitudine molto diffusa di bere per sballo nel fine settimana
Sotto i riflettori della ricerca è andata anche la pubblicità che ha la sua dose di responsabilità nel presentare il bere come elemento di affermazione della personalità. Le regole ferree a tutela dei minori sono a volte aggirate dalla pubblicità per il business notevole del mercato giovanile.
In Italia, nelle settimane scorse, come è noto, vi sono state ordinanze comunali che, in attesa della approvazione di un disegno di legge presente in Parlamento, hanno posto il divieto di vendita di alcolici ai minori di 16 anni.
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