Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Benito Mussolini maestro – stipendio e carichi di lavoro

Aumenti di stipendio, precariato e carichi di lavoro: un problema attuale nell’imminenza del rinnovo contrattuale per gli insegnanti, ma forse non meno importante un secolo fa, quando il giovane maestro Benito Mussolini, futuro duce, fu chiamato a svolgere per breve tempo il lavoro di maestro supplente in una scuola elementare, prima di entrare in politica.
Abbiamo già visto (v. TuttoscuolaFOCUS n.102/6), dai registri di una scuola di Gualtieri di Reggio Emilia, che, in fatto di condotta, era un maestro severo e con idee che avrebbe poi negato da politico, una volta diventato duce.
La nomina di supplente, conferitagli dalla giunta di Gualtieri (le scuole elementari allora erano comunali), prevedeva uno stipendio, in ragione di 700 lire annue, di 58 lire e 33 centesimi al mese, equivalenti oggi, con le opportune rivalutazioni monetarie e senza considerare il reale potere d’acquisto degli stipendi di inizio ‘900, a circa 200 euro al mese (meno di 5 milioni di vecchie lire all’anno).
A Mussolini furono affidate la seconda e la terza classe elementare (una pluriclasse), con un bel carico di lavoro: 35 alunni, tutti maschi.
Agli esami presentò solamente 4 degli 11 alunni di terza e 12 dei 24 di seconda. La commissione esaminatrice ne promosse 12 in tutto, cosicché dei 35 alunni iscritti all’inizio d’anno non ottennero la promozione in 23 (selezione del 67%!), nonostante lo sforzo del giovane supplente per recuperare “le sorti psichiche di bambini massacrati da lunghi anni di sgoverno scolastico”.

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