
Bastico (Pd) rilancia l’8×1000 per l’edilizia scolastica
Nel corso della presentazione odierna del X Rapporto su sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici, realizzato da Cittadinanzattiva, al Ministero è stata imputata da Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della Scuola di Cittadinanzattiva, la presentazione dei dati sull’edilizia scolastica in forma aggregata, senza “l’esatto quadro comune per comune, scuola per scuola, nome per nome”. La risposta di Mario Di Costanzo, rappresentante del Miur per il settore dell’edilizia scolastica, coinvolge le regioni e gli enti locali, da cui non arrivano dati dal 2009, mentre Daniela Ruffino, responsabile scuola dell’Anci, chiamata in causa, invoca provvedimenti governativi contro gli enti che non forniscono informazioni.
Inoltre, l’associazione presieduta dalla Bizzarri lamenta il mancato utilizzo dei 400 milioni stanziati dal Cipe: “Quali sono i problemi per la mancata erogazione?“. E ancora: “Per noi è una delusione profonda vedere che all’interno del primo stralcio del Cipe sono stati spesi solo 73 milioni di euro su 358“.
Dal punto di vista propositivo, l’associazione richiama l’attenzione sulla necessità di “affidare la piccola manutenzione direttamente alle scuole, per ottenere risparmio e interventi rapidi; sulla programmazione certa e quinquennale degli investimenti; approvare il disegno di legge della senatrice Bastico per destinare una quota dell’8×1000 all’ammodernamento del patrimonio scolastico; obbligo di controlli periodici ordinari; rivedere il numero di alunni per classe perché il sovraffollamento non garantisce la sicurezza“.
Se Cittadinanzattiva promuove il disegno di legge Bastico sull’8×1000 per l’edilizia scolastica, anche la senatrice del Pd Mariangela Bastico si fa sponsor del rapporto dell’associazione, commentando che questo “ci consegna, ancora una volta, dati di grande allarme sulla sicurezza e la qualità degli edifici scolastici“.
Per la parlamentare democratica, l’emergenza va affrontata tramite una “precisa ricognizione delle condizioni edilizie” delle scuole, una maggiore “collaborazione tra Governo, Regioni ed Enti”, norme accelerative “per le procedure di appalto e di evidenza pubblica per le opere edilizie” e il potenziamento della legge 23/1996 sull’edilizia scolastica.
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