Bastico (Pd): ecco i paradossi del voto in condotta che fa media…

Mariangela Bastico, responsabile scuola del Pd, ha diffuso oggi un comunicato stampa, nel quale denuncia tutta la propria preoccupazione per l’incertezza dei provvedimenti ministeriali circa il voto in condotta.

Per la senatrice democratica, la posizione del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini è di “massima contraddittorietà“: da un lato, si accanisce con la bocciatura per indisciplina  nei riguardi dei ragazzi con più difficoltà, mentre dall’altro garantisce “il 6 politico” ai ragazzi perbene, visto “che il voto di condotta fa media per l’ammissione all’esame di maturità con le valutazioni delle discipline, consentendo così di colmare anche gravi insufficienze di merito“. “Di fatto – commenta la responsabile scuola del Pd – viene annullata la norma seria e rigorosa introdotta dal Ministro Fioroni che prevede per l’ammissione la media del 6 e il recupero dei debiti scolastici degli anni precedenti“.

Per la Bastico, questa scelta del ministro “presenta elementi di assoluta incertezza e di illegittimità, dal momento che è assunta in mancanza del regolamento che dà i criteri sulla valutazione (presentato al Consiglio dei Ministri il 13 marzo e non ancora in vigore) e costituisce una interpretazione assai estensiva dell’art. 2 comma 3 della Legge 30 ottobre 2008 n. 169 e dell’OM 8 aprile 2009 n. 40″, e può aprire “la strada a tantissimi ricorsi!

Il paradosso, osserva la parlamentare democratica, è che “un ragazzo molto disciplinato con 10 in condotta potrà essere ammesso all’esame di maturità anche con quattro insufficienze, magari su materie fondamentali… essere buoni, silenziosi, ossequiosi darà un buon credito scolastico: il perbenismo premia! Non premiano, studio, competenza, abilità e conoscenza!

Infine, il voto inciderà “nella media in modo diverso a seconda del numero di voti su cui la media stessa è calcolata: con meno materie la condotta incide di più, e viceversa. Da ciò deriva una disparità di trattamento tra studenti, a parità di profitto e di condotta“.

L’unico antidoto, conclude la Bastico, “alle evidenti ingiustizie saranno l’intelligenza e la capacità di valutazione dei docenti!