Bastico: Gelmini non faccia il gioco delle tre carte

Fino a quando il ministro Mariastella Gelmini pensa di poter abusare della pazienza degli studenti e degli insegnanti, propinando spot non rispondenti alla realtà e annunci di risorse inesistenti?”

Ricorda vagamente il Cicerone delle Catilinarie (Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra…) la domanda che Mariangela Bastico, senatrice Pd, già viceministro all’istruzione con Fioroni, rivolge al ministro Gelmini chiedendo alla ministra “trasparenza e rispetto per gli studenti, i genitori e per tutti coloro che lavorano nella scuola“.

E spiega, in una nota, che “trasparenza significa chiarire come i circa 2,3 miliardi di euro in tre anni, che si ricavano dai tagli alla scuola della legge 133/08, saranno utilizzati: per pagare gli scatti di anzianità tagliati in via permanente dall’ultima manovra Tremonti, così come promesso a docenti e sindacati? Per premiare i docenti migliori, come era scritto nella legge 133/08? Per sostenere progetti di qualità nuovi e laboratori come la Gelmini dice oggi? E’ matematico  che una destinazione esclude l’altra

Perciò, conclude seccamente la senatrice del Pd, “basta con il gioco delle tre carte“: il Pd chiede alla ministra di “rinunciare per un po’ agli spot e di impegnarsi di più per realizzare ciò che promette“.

Al di là della vis polemica, la domanda posta dalla senatrice Bastico appare legittima, perché le risorse derivanti dall’attuazione della legge n. 133/08 sono limitate, ed è difficile che bastino a realizzare tutti gli obiettivi indicati dal ministro. A meno che vengano in qualche modo integrate…