Basta compiti! Un dirigente scolastico riapre il dibattito

Sul tema dei compiti a casa e per le vacanze toccato nei due articoli Ocse-Pisa, per studenti italiani molti compiti a casa e Troppo studio a casa, preside propone lo ‘sciopero dei compiti’, pubblichiamo l’ipotesi di lettera alle scuole redatta dal dirigente scolastico Maurizio Parodi, amministratore del Gruppo Facebook Basta Compiti! 

Invitiamo altri lettori interessati a intervenire sul tema, o a offrire nuovi spunti di dibattito, a scriverci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

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Al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali

Ai Dirigenti Scolastici

Ai Presidenti dei Consigli di Istituto

OGGETTO: Campagna: Basta compiti!

Buongiorno,

si riporta il manifesto della campagna: “Basta compiti!” che ha raccolto più di mille adesioni in pochi giorni, auspicando la disponibilità dei docenti e degli organi di gestione della scuola a valutarne i contenuti, senza pregiudizio, guardando al benessere e alla crescita culturale dei giovani loro affidati.

È appena il caso di ricordare che, soprattutto all’estero, vi sono consolidate e pregevoli esperienze di scuola senza compiti, gli esiti delle quali, in termini di capacità e competenze acquisite, sono tanto più invidiabili considerato lo scarso profitto dimostrato, anche da ricerche recenti, dagli studenti italiani – nonostante siano molto più afflitti dai compiti rispetto ai coetanei di altri paesi europei (valga per tutti il riferimento al recentissimo Rapporto OCSE).

Va altresì rilevato come la richiesta di eliminare i “compiti” sia del tutto coerente con le “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”.

Per quanto riguarda il diritto al riposo e alla vacanza, si rimanda alla CM 14 maggio 1969, n. 177 (allegata per “opportuna riconoscenza”), sperando che ne siano recepite le raccomandazioni.

Chi scrive si rende disponibile a qualsiasi chiarimento e confronto, ovunque sia richiesto. Ringraziando per l’attenzione, e in attesa di cortese riscontro, porge distinti saluti

Maurizio Parodi – parzio56@libero.it – Gruppo Basta Compiti!

Chiediamo che i compiti a casa siano aboliti, nella “scuola dell’obbligo”, perché:

– sono inutili: le nozioni ingurgitate attraverso lo studio domestico per essere rigettate a comando (interrogazioni, verifiche…) hanno durata brevissima – dopo un paio di mesi non si ricorda nulla;

– sono dannosi: procurano disagi, sofferenze soprattutto agli studenti già in difficoltà, suscitando odio per la scuola e repulsione per la cultura, oltre alla certezza, per molti studenti “diversamente dotati”, della propria «naturale» inabilità allo studio;

– sono discriminanti: avvantaggiano gli studenti avvantaggiati, quelli che hanno genitori premurosi e istruiti, e penalizzano chi vive in ambienti deprivati, aggravando, anziché “compensare”, ‘ingiustizia già sofferta;

– sono prevaricanti: ledono il “diritto al riposo e allo svago” (sancito dall’Articolo 24 della dichiarazione dei diritti dell’uomo) riconosciuto a tutti i lavoratori – e quello scolastico è un lavoro oneroso e spesso alienante: si danno anche nelle classi a tempo pieno, dopo 8 ore di scuola, persino nei week end e “per le vacanze”;

– sono impropri: costringono i genitori a sostituire i docenti; senza averne le competenze professionali, nel compito più importante, quello di insegnare a imparare (spesso devono sostituire anche i figli, facendo loro i compiti a casa);

– sono limitanti: lo svolgimento di fondamentali attività formative (che la scuola non offre: musica, sport…), oltre gli orari delle lezioni, che richiedono tempo, energie, impegno, esercizio, sono limitate o impedite dai compiti a casa;

– sono stressanti: molta parte dei conflitti, dei litigi (le urla, i pianti, le punizioni…) che avvengono tra genitori e figli riguardano lo svolgimento, meglio il tardivo o il mancato svolgimento dei compiti; quando sarebbe invece essenziale disporre di tempo libero da trascorrere insieme, serenamente;

– sono malsani: portare ogni giorno zaini pesantissimi, colmi di quadernoni e libri di testo, è nocivo per la salute, per l’integrità fisica soprattutto dei più piccoli, come dimostrato da numerose ricerche mediche.

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Dalla Carta internazionale dei diritti dell’infanzia, art 31: “Gli Stati membri riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età…”