Baricco torna sul tema dei fondi per lo spettacolo, che dovrebbero andare alla scuola

Alcuni mesi fa fece scalpore l’appello del noto scrittore Alessandro Baricco, affinché gli interventi finanziari di sostegno allo spettacolo fossero dirottati verso la televisione e la scuola, perché preparassero un pubblico preparato e consapevole.

Ieri sera, durante il primo appuntamento di ieri sera della rassegna “Bimbi Belli”, al Nuovo Sacher di Roma, l’autore di “Seta” e “Oceano mare” è tornato sull’argomento, a seguito del mancato reintegro parziale del Fondo unico dello spettacolo.

Baricco ha chiarito che “i tagli ammazzano sempre“, e che non sposa “nessuna politica ministeriale che lavora facendo tagli“. “Lo Stato non deve fare e investire in spettacolo – ha ribadito però Baricco –, ma deve formare il pubblico. Per formarlo deve investire su scuola e televisione“.

Per la crescita culturale della comunità civile – ha concluso Baricco – c’è la necessità di modelli nuovi cui riferirsi. Il problema è che c’è una parte della politica a cui non importa nulla della nostra cultura e quella a cui importa ha in testa modelli vecchi e superati“.

L’idea che la scuola debba contendere le risorse finanziarie alla cultura e allo spettacolo, e viceversa, è difficile da accettare.