Azzolina: niente sei politico. Otto a chi merita otto, cinque a chi merita cinque. Ma sarà così?

Nel decreto legge 22 dell’8 aprile sulla scuola sono previste, tra l’altro, specifiche misure sulla valutazione degli alunniche, nel caso di non rientro (più che probabile) entro il 18 maggio, vengono precisate all’art. 1, comma 4, lett. a) in questi termini prevedendo: “le modalità, anche telematiche, della valutazione finale degli alunni, ivi compresi gli scrutini finali, in deroga all’articolo 2 del decreto legislativo n. 62 del 2017 e all’articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica n. 122 del 2009”.

Il ministro dell’istruzione Azzolina ha anticipato le modalità della valutazione finale anche per gli scrutini di fine anno, affermando che le pagelle saranno vere, con i voti meritati da ciascun alunno.

“Se lo studente merita 8 avrà 8, se merita 5 avrà 5 – ha dichiarato. Alla fine tutti avranno un voto. Chi risulta insufficiente recupererà il prossimo anno con attività individualizzate”.

La promozione, dunque, ci sarà per tutti, ma chi avrà debiti in qualche materia dovrà recuperarli a settembre nelle attività di recupero organizzate dalle scuole.

Non sappiamo se le dichiarazioni del ministro abbiano lo scopo di evitare che in questi cinquanta giorni che mancano alla fine delle lezioni i ragazzi, sicuri della promozione d’ufficio, si rilassino e smettano di impegnarsi.

Ma se le sue dichiarazioni si tradurranno in disposizioni vincolanti per le scuole, potrebbero sorgere problemi conflittuali con le famiglie degli alunni promossi con debiti che potrebbero imputare alla scuola la responsabilità per il mancato conseguimento dei livelli sufficienti di apprendimento a causa di possibili disfunzioni della didattica a distanza (orario ridotto delle ‘lezioni’, collegamenti labili, strumentazioni inadeguate, ecc.). Certamente una questione molto complessa.

Gli studi legali, specializzati nei ricorsi per contrastare le valutazioni negative delle scuole, potrebbero trovare guadagni facili grazie al Covid-19.

Quanti saranno i docenti che seguiranno le indicazioni del ministro Azzolina sfidando il rischio dei ricorsi?