Avvicinamento dei docenti alle retribuzioni europee

Crescono le retribuzioni dei docenti italiani ma non riescono a raggiungere ancora il livello dei loro colleghi europei, né quello dei paesi dell’Ocse“: è quanto sostiene l’Uil-scuola in un dossier pubblicato in questi giorni (www.uil.it) nel quale, in base a ricerche dell’OCSE, mette a confronto l’evoluzione delle retribuzioni dei docenti dal 1996 al 2001.
La situazione stipendiale dei docenti italiani va gradualmente migliorando, tanto che nel quinquennio considerato l’Italia ha conseguito un sensibile avvicinamento alla media degli altri Paesi.
L’Uil-scuola osserva che, ancora una volta, dall’esame dei dati emerge che gli incrementi più significativi sono quelli legati al livello iniziale, mentre ai livelli massimi di anzianità di servizio corrispondono, in proporzione, incrementi minori.
Negli altri Paesi il massimo stipendiale si raggiunge prima che in Italia e, rispetto allo stipendio iniziale, ha un differenziale molto più consistente.
In poche parole ciò significa che in Italia tra docenti giovani e docenti anziani c’è un certo appiattimento retributivo, dovuto anche al fatto che per decenni l’indennità integrativa speciale – diventata negli anni quasi pari allo stipendio – era in misura unica per giovani e anziani.
La forbice quindi si accorcia ma lascia ancora – sottolinea la Uil – nel differenziale tra Italia-Europa dei punti percentuali e soprattutto delinea una carriera professionale che non accompagna all’anzianità di servizio adeguati incrementi salariali.