Ata, ipotesi di distribuzione dei posti nelle regioni

Gli organici del personale ausiliario, tecnico e amministrativo sono quelli con situazione più precaria: poco meno di 80 mila posti vacanti.
Il passaggio alle dipendenze dello Stato degli Ata provenienti dagli Enti locali ha acuito la situazione di precarietà soprattutto tra i collaboratori scolastici, aumentati vertiginosamente di numero (l’anno scorso i posti di organico, per un terzo privi di titolare, erano quasi 176 mila).
Le ipotesi allo studio per le immissioni in ruolo parlano di un minimo di 5 mila e di un massimo di 7.500 posti, che, se verranno assegnati in proporzione ai posti vacanti, consentiranno le assunzioni in ruolo di 3.883/5.824 collaboratori, di 1.093/1.640 assistenti.
Un discorso a parte meritano i direttori dei servizi generali e amministrativi per i quali potrebbero esserci solamente “briciole” di posti (da un minimo di 24 ad un massimo di 36 posti). Per il ruolo essenziale che essi svolgono nelle scuole dell’autonomia, si dovrebbe invece dare loro il più ampio spazio possibile per le assunzioni.
Tuttoscuola ha proceduto ad una ripartizione territoriale rigidamente proporzionale all’entità dei posti vacanti, rispettando le quote di organico delle diverse professionalità.
Le regioni che dovrebbero avvalersi del maggior numero di nomine in ruolo dovrebbero essere la Lombardia (da un minimo di 711 posti ad un massimo di 1.006) e la Campania (minimo 562, massimo 844).