Assessore Stella Targetti: il futuro della scuola non si prevede, si fa

 “Gli Stati Generali della Scuola Toscana“, organizzati dall’assessore regionale Stella Targetti, Coordinatrice della IX Commissione degli assessori regionali all’istruzione ed alla formazione, sono un’occasione di riflessione sulla scuola, che rappresenta un fuoco di attenzione imprescindibile per il futuro della comunità.

L’assessore Targetti nella conferenza di presentazione dell’iniziativa ha sottolineato con forza il significato della proposta che vuole essere “… un cantiere aperto di partecipazione civica e di coinvolgimento effettivo dove tutti possono portare contributi, passioni, progetti ed anche critiche“.  La scuola è una priorità irrinunciabile perché l’educazione è questione che coinvolge tutta l’umanità, tutti i contesti sociali. Investire sul bene istruzione è la strada prioritaria per “fare” il futuro. La qualità educativa di un territorio – ha proseguito la Targetti – dipende “da come interagiscono i diversi attori che lo compongono, ciascuno dei quali apporta valori, strumenti”. Al contempo tutti gli attori di questo sistema sono interdipendenti: “se agiscono singolarmente, come dei “silos”, il progetto di ammodernamento del sistema educativo fallisce”.

La consapevolezza – ha concluso Targetti – che “siamo alla vigilia dell’attuazione del Titolo V ci spinge a chiedere contributi anche attorno al sistema della governance territoriale e della innovazione organizzativo-gestionale delle istituzioni scolastiche”.

L’iniziativa alla quale possono partecipare insegnanti, studenti, genitori, ricercatori, enti locali. istituzioni scolastiche, organizzazioni sindacali ed associazioni prevede una prima fase che si concluderà entro il prossimo 30 ottobre con l’invio dei progetti e delle proposte (non oltre 5 mila battute, da far pervenire a statigeneraliscuola@regione.toscana.it). Una commissione scientifica presieduta da Marco Lodoli li esaminerà. La presentazione a livello regionale degli esiti dell’azione di coinvolgimento e partecipazione, prevista per marzo 2011, sarà preceduta da iniziative di livello provinciale con l’obiettivo prioritario di attivare il processo di cambiamento della scuola, sollecitando l’attenzione e l’impegno concreto dell’opinione pubblica.

Il quadro d’insieme dell’iniziativa è chiaro e condivisibile nelle sue linee direttrici: far percepire il sistema di governo delle politiche regionali come luogo dove ascoltare i bisogni, raccogliere i quesiti, trovare la soluzione dei problemi, offrire servizi e non come peso allo sviluppo dell’innovazione. Certo occorre una buona dose di ottimismo ma non si può disconoscere che il momento è propizio per una svolta partecipativa a lungo dichiarata ma mai praticata.