Arriva il concorso dei dirigenti: al via il ridimensionamento delle scuole?

Sarà un concorso dimezzato, perché riguarderà soltanto i presidi incaricati. Servirà a coprire 1.500 posti, che il ministero dell’istruzione stima pari alla metà di quelli vacanti: a breve uscirà il bando del corso-concorso per dirigenti scolastici, ma i conti non tornano. Perché?
Se infatti i 1.500 posti messi a disposizione del concorso riservato ai presidi incaricati sono la metà di tutti quelli vacanti, vuol dire che il MIUR calcola un totale di 3.000 posti da coprire, anziché i 3.500 stimati qualche mese fa (mentre l’Anp ne stima addirittura 4.000). Mancano al computo 500 o forse 1.000 posti che non verrebbero messi a concorso. Domanda: si tratta di posti che quindi potrebbero essere cancellati definitivamente?
In questo quadro prenderebbe consistenza, infatti, l’ipotesi che il Governo si prepari alla “ridefinizione dei criteri di dimensionamento delle istituzioni scolastiche”, come proponeva con propria nota del 2 agosto scorso il ministro Moratti nel suo carteggio con il ministro Tremonti (criticato in Parlamento da varie interrogazioni di deputati e senatori). Se fosse davvero questa la via per la riduzione di spesa scelta dal Governo, il numero delle istituzioni scolastiche, oggi circa 10.600, potrebbe ridursi notevolmente (di 500, 1.000 posti?), con un consistente risparmio quantificabile fino a 200 milioni di euro annui (vedi TuttoscuolaNEWS n. 49 del 29 aprile) per la conseguente contrazione di organico dei dirigenti, dei direttori e assistenti amministrativi. E il numero medio di studenti per ogni scuola salirebbe in modo consistente, soprattutto nelle istituzioni della fascia dell’obbligo.
Resta poi da chiarire la sorprendente esclusione (momentanea) del corso-concorso ordinario. Perché dopo mesi di stallo della questione concorso dirigenti, ora si è sbloccata solo la parte relativa al concorso riservato (con il quale secondo qualcuno si è voluto “onorare” un impegno elettorale)?