Aprea (Pdl) possibilista sull’educazione differenziata per sesso

Da Valentina Aprea, presidente della Commissione Cultura della Camera, arriva un’apertura all’ipotesi di educazione differenziata. Secondo la parlamentare del Pdl, infatti, anche in Italia dovrebbero partire “studi e ricerche su modalità educative che utilizzino al meglio le differenze di genere degli alunni“, perché le specificità maschili e femminili non devono essere viste come un limite, ma come un’opportunità.

Questo è stato il senso dell’intervento della Aprea oggi al Congresso promosso a Roma dall’associazione europea per l’educazione differenziata tra maschi e femmine (Easse), un tipo di educazione che in Italia coinvolge circa 5 mila studenti di diverse età, distribuiti in 6 istituti aderenti all’Associazione Faes. Nel Regno Unito invece le scuole differenziate sono 1.902, mentre in Francia 238.

La parlamentare del Pdl ha spiegato che “alle sterili polemiche in casa nostra, occorre sostituire uno sguardo al mondo ponendosi sulla strada degli studi pedagogici già realizzati da università e enti di ricerca internazionali”. Secondo l’Aprea, i genitori “hanno il diritto di disporre per i propri figli di scuole che valorizzino le loro specificità” e allo stesso tempo “ogni scuola dovrebbe poter scegliere la forma organizzativa che preferisce per raggiungere il risultato delle pari opportunità di studi“.