Aprea fa da sponda al ministro Gelmini

Quasi tutti i parlamentari di opposizione all’interno della commissione cultura della Camera, in occasione della valutazione del piano programmatico per l’istruzione hanno riconosciuto il buon lavoro di mediazione del relatore di maggioranza, l’on. Valentina Aprea, apprezzando in particolare la concreta proposta di parere predisposta per la votazione finale.

Un clima diverso nei rapporti tra opposizione e maggioranza che risulta ben lontano, per toni e contenuti, dalle aspre divergenze di vedute emerse nelle settimane scorse durante l’approvazione del decreto legge 137/2008 e nelle manifestazioni studentesche.

Il nuovo clima consente quella dialettica delle parti che è il sale della democrazia e che, ancor più nei momenti di maggiore difficoltà, è auspicabile per affrontare e superare le emergenze.

Il ministro Gelmini ha trovato indubbiamente nel presidente della commissione, on. Aprea, una spalla preziosa per il confronto in vista dei provvedimenti da emanare.

L’on. Ginefra del PD ha riconosciuto “il lavoro positivo svolto dal presidente della Commissione, che combacia con il clima ‘positivo’ auspicato dalla sua parte politica, sin dall’inizio della legislatura“. Ritiene peraltro che “la distensione del rapporto politico in Commissione non può sostituire l’importante opera di concertazione – precedente alla discussione del provvedimento in Commissione – che avrebbe dovuto svolgere il Governo“. Auspica che il sistema scolastico e la qualità dell’istruzione “non risentano troppo dei tagli previsti e che in futuro vi sia una concentrazione maggiore con le parti ‘non politiche’ da parte del Governo.”

Il parlamentare ha anche aggiunto che “vi è piena consapevolezza nel Partito Democratico della necessità di razionalizzare il sistema scolastico in generale“. Un’affermazione che sembra un invito esplicito ad affrontare insieme, anche per la scuola, l’emergenza formativa.

Un invito nella stessa direzione è stato rivolto in questi giorni dal presidente del Senato Renato Schifani, che ha osservato che “la scuola ha vissuto in queste settimane momenti di confronto e scontro. Noi ci auguriamo che torni un clima di dialogo, di rasserenamento perché il Paese ha bisogno di questo“. “Anche gli insegnanti e gli alunni – ha detto ancora Schifani – hanno bisogno di vivere in un clima didattico che consenta loro di apprendere e insegnare serenamente in una atmosfera di reciproco rispetto“.